Oggi, venerdì 30 Agosto, finisce la mia avventura macedone a Ocrida. Il volo è in serata, e mi resta ancora qualche ora per visitare le ultime cose e comprare i souvenir, soprattutto gastronomici.
Come prima cosa, dopo aver fatto una doccia e preparato la valigia, faccio il check out, lascio in deposito i bagagli alla reception, ed esco perché ho intenzione di passare queste ultime ore girovagando senza meta in città.
Giunto nei pressi della Ali Pasha Mosque, vedo sulla sinistra, una strada in salita che porta a un chiosco, dove producono e vendono tranci di Borek, una torta salata diffusa soprattutto in Turchia e nei Balcani, fatta di pasta sfoglia e farcita con formaggio e carne o come quella che ho preso io, farcita con solo formaggio.
Perché quindi non comprarne una fetta ancora calda per fare colazione??
Continuando lungo la stessa stradina in salita, dopo circa 150 metri, raggiungo finalmente la Chiesa Holy Virgin Mary Kamensko, che molte volte ho visto dalla piazzetta sottostante, soprattutto illuminata di notte, ma che non ero mai riuscito a visitare.
Questa chiesa ortodossa, fu costruita e dipinta nel 17° secolo, ma fu poi ampliata nel 1832. Ricorda l’Assunzione al cielo di Maria, che noi cattolici celebriamo il 15 agosto, e che invece, per gli ortodossi, cade il 28 agosto, seguendo il calendario giuliano. Mi han detto che la chiamano Festa della Dormizione della Madre di Dio, ed è stata celebrata proprio questo Mercoledì, due giorni fa.
Il tempo si sa, passa in fretta e io non ho ancora comprato niente da portare a casa ad amici e famigliari, quindi è ora di stringere i tempi. Un negozio poco distante, che vende souvenir e prodotti tipici locali è proprio quello che mi serve.
Per far felici un po tutti prendo calamite, soprammobili raffiguranti la colorata bandiera macedone, icone in legno con Madre Teresa di Calcutta nata nella capitale Skopje, dolci con pistacchi e vaniglia, una piccola sciarpa della Macedonia e qualche altro pensierino, tra cui 3 barattoli di salsa di peperoni Ajvar da 600 gr, nel vicino supermercato.
Sono le 15, il Borek della colazione l’ho digerito da molto, e non mi sembra proprio il caso di andare in aeroporto senza aver pranzato. Le ultime due ore non resta che dedicarle a un bel ristorante tipico, dove salutare la città e la sua cucina.
Per iniziare, bottiglia d’acqua frizzante fredda, e insalata macedone, che tanto mi era piaciuta le altre volte che l’avevo mangiata, con i suoi pomodori maturi, la cipolla, il prezzemolo e i peperoni arrostiti tagliati a pezzetti. Per secondo, volendo provare qualcosa di nuovo e soprattutto di buono, chiedo al cameriere, e mi suggerisce i peperoni ripieni di riso.
L’idea mi piace, li ordino, e non sbaglio perché sono davvero ottimi.
Concludo il pranzo con un buon caffè turco preparato nel tipico bricco dalla forma allungata, in un piccolo bar proprio davanti al ristorante, che è gestito da un elegante e distinto signore turco, diventato ormai macedone d’adozione.
Finito il caffè, lo saluto, faccio ritorno in hotel per recuperare i bagagli, e alle 17 circa, mi reco in aeroporto per rientrare in Italia dove arriverò intorno alle 21:30.
E’ stato un bel viaggio, alla scoperta di questa città ancora poco conosciuta al turismo di massa, ma che sa dare tanto dal punto di vista architettonico, culinario e anche di calore umano grazie alla sua gente sempre gentile e disponibile.
Se cercate un posto dove andare qualche giorno, venite a Ohrid e in Macedonia e non ve ne pentirete