Soleggiata, calda, ma accompagnata da un piacevole soffio d’aria fresca, si presenta la mia terza giornata in città, mentre raggiungo un mini market a poca distanza dall’hotel, per prendere un succo d’arancia, una bottiglia d’acqua, e alcuni deliziosi salatini simili a sfoglie con formaggio e pancetta affumicata, da spizzicare a colazione.
La giornata comincia poi ufficialmente alle 10:30 quando al molo, vicino alla grande bandiera macedone che sventola sopra alla Statua di San Nums, di San Clemente e di Cirillo con Metodio, c’è il battello su cui ho intenzione di imbarcarmi per una giornata dedicata ai luoghi che si trovano fuori da Ohrid.

Ore 11:00 puntuali, si parte, e un gruppo agguerrito composto da un centinaio di persone è pronto per l’avventura
Il panorama che si ammira a bordo dell’imbarcazione, verso la costa, è di monti ricoperti di verde e rigogliosa vegetazione, quasi a picco sul lago, e sulle deliziose spiagge attrezzate presenti qua e la.
L’acqua è di un colore azzurro intenso, pulitissima, senza nessun tipo di sporcizia o altro a rovinarne la limpidezza, e spesso, in prossimità di fondali bassi, acquista una tonalità di verde che le da un’aspetto addirittura potabile.
Dopo circa un’ora di navigazione, arriviamo al nostro primo punto di sosta, la Baia delle Ossa (Bay of bones) che è un’autentica ricostruzione di una parte dell’insediamento palafitticolo, presente qui tra il 1200 e il 700 Ac.
Molti resti di utensili, ceramiche, oggetti in pietra, e parti di animali come le corna, sono stati scoperti sul sito a una profondità di 3-5 metri nelle acque del lago e si trovano ora all’interno del piccolo museo.

Durante il tragitto verso la prossima destinazione, conosco una coppia di signori, lui lombardo e lei Montenegrina ma da 40 anni in italia, con i quali scambio un po di consigli e aneddoti, sul loro viaggio in auto dall’Italia al Montenegro, e poi attraverso l’Albania qui in Macedonia, e del mio, interamente dedicato a quest’area. Decidiamo successivamente, di proseguire insieme l’escursione.
In circa mezz’ora dalla Baia delle ossa, arriviamo nel punto più a sud del lago, a circa 30 km da Ohrid, esattamente a 2 km dal confine con l’Albania, dove si trova il Monastero di San Nums, che fu fondato nel 905 dallo stesso San Naum di Ocrida, che è anche sepolto nella chiesa.

Costruito leggermente più in alto rispetto al livello del lago, permette ai turisti presenti nel cortile del monastero, di ammirare un’ottimo panorama. Nel lato interno invece, un bel giardino scosceso con fontana e ruscelletto, danno refrigerio e pace in compagnia di una decina di pavoni.
Finita la visita anche dall’area sottostante dove c’è un’altra piccola chiesa con fonte battesimale, ci avviamo insieme, verso la zona balneare che sul lato del lago è attrezzata con lettini, spogliatoi, gazebo, divanetti e bar, e sul lato opposto presenta soprattutto ristoranti.
Qui ne approfittiamo per rifocillarci con una fresca birra e una buona Insalata macedone (Macedonian salad) con pomodori, cipolla e peperoni cotti al forno, mentre il lago continua a farci compagnia, in attesa dell’orario previsto per il rientro in città.

Il battello impiegherà poi circa un’ora e venti minuti per far rientro a Ohrid alle 17 in punto
La simpatica coppia che mi ha fatto compagnia tutto il pomeriggio, la ritrovo poi alle 21 per fare insieme un giro nelle vie del centro, a cercare la giusta ispirazione su dove gustare la cena.
La serata è fresca e ventilata, e il termometro della piazza segna 19 gradi, mentre alle 00:30 mi accingo a tornare al mio hotel.
Il programma per domani intanto è pronto, le ultime righe di questo post le sto scrivendo, le foto di oggi le ho sistemate, e non resta che attendere qualche ora, perché sia un nuovo giorno qui in Macedonia.