Sono stato già tre volte a Roma e l’ultima risale a circa 10 giorni fa, perché avevo un appuntamento con un famoso medico nutrizionista nel quartiere Parioli, una delle tante zone che non ho avuto il piacere di visitare durante i viaggi precedenti. La sfortuna poi, ha voluto che durante i due giorni di permanenza in città abbia praticamente sempre piovuto, fatta eccezione per la notte che dalla Domenica 27 Settembre portava al Lunedì 28 e che ho utilizzato per fare una bellissima passeggiata in centro, partendo da Piazza del Risorgimento e arrivando fino al Colosseo.

Durante questa passeggiata e soprattutto durante il pomeriggio passato a guardare la pioggia che cadeva sulla capitale, ho potuto ripensare a tutto ciò che avevo avuto il piacere di vedere durante i due soggiorni precedenti e che mi avevano portato ad inserire all’interno della guida alla città di Roma presente qui nel sito, oltre 110 punti di interesse storico e turistico.

Le domande che mi sono posto alla fine del pensiero, sono state sostanzialmente due.

Come sarebbe la città se in questo momento potessi gironzolare per la Roma dell’Impero Romano, dei gladiatori, dei soldati e degli imperatori di 2000 anni fa?

Quante cose importanti e interessanti, reperti secondari e poco conosciuti, musei, monumenti, negozi strani, locali curiosi, ristoranti particolari e chissà cos’altro si nascondono tra le migliaia di vie, sia in centro che nei quartieri limitrofi che non ho percorso e visitato come appunto i Parioli??

Rispondere a queste domande però è praticamente impossibile o quasi!

Generalmente di carattere sono una persona molto abitudinaria, che ama tornare nei posti dove si è trovato bene, soprattutto se si parla di hotel, ristoranti, bar o negozi, perché mi piace creare un legame di amicizia con le persone che ruotano in questo o quell’ambito. Per esempio mi piace che il padrone di un negozio, il barista di un bar, i camerieri del ristorante o il proprietario dell’appartamento che prendo in affitto si ricordino di me quando arrivo, che mi accolgano come se fosse tornato uno di famiglia, così come mi piace tornare in un posto che considero un po’ come una seconda casa.

Questo non vuol dire che non mi piace scoprire cose nuove, provare locali insoliti e visitare luoghi diversi, anzi, tutt’altro. Infatti, così come succede che quando si è a casa capiti di uscire per pranzare, bere una birra, vedere un negozio aperto da poco, anche in viaggio, adoro uscire dall’abitudine e dalla familiarità della mia confort zone, per scoprire vie sconosciute, quartieri diversi e con essi tutto ciò che al suo interno si trova.

Se sono in una città mediamente piccola posso gironzolare qua e là cercando di passare per vie in cui so di non essere ancora passato, ma a Roma questo è praticamente impossibile. Neanche un romano, riuscirebbe mai a visitare tutte le strade della capitale in un’intera vita, figuriamoci se potrei farlo io. L’unico modo che ho per rispondere alle due domande che mi sono posto in precedenza, sia per vivere la Roma dell’Impero e sia per scoprire particolarità senza fare fisicamente tanti chilometri a piedi cercando di qua e di là è chiedere aiuto alla letteratura che tratta questi argomenti.

Una volta rientrato a casa quindi, approfittando anche di una giornata passata al centro commerciale di Arese che al suo interno ha una grossa libreria, decido di provare a cercare qualcosa che possa fornire risposte alle mie domande. Si sa che nessuno conosce i libri meglio di chi lavora in una biblioteca o in una libreria, quindi mi capita spesso di rivolgermi a un addetto del negozio per trovare quello che cerco.

Chiedendo quindi a una commessa della libreria, mi consiglia senza alcun dubbio il libro che si chiama “Una giornata nell’antica Roma, vita quotidiana, segreti e curiosità” scritto dal grandissimo Alberto Angela, figlio dell’altrettanto immenso Piero Angela. Non l’ho ancora letto, visto che l’ho preso 3-4 giorni fa , ma il nome lascia intendere che centrerà l’obbiettivo di rispondere al primo quesito che mi ero posto. In più, leggendo il risvolto di copertina, si scopre che al suo interno si può rivivere quello che succedeva per le strade di Roma e quello che c’era intorno, vissuto con gli occhi dell’autore che affronta una specie di viaggio lungo un’intero giorno, dell’anno 115 d.C.

Presto quindi, affronterò questa passeggiata nella Roma Imperiale e poi vi farò sapere.

Tornando invece al mio viaggio di qualche giorno fa, ricordo di aver pensato che con tutte le cose che ho avuto la fortuna e la capacità di scovare durante i soggiorni precedenti, avrei dovuto approfondire quelli che sono i punti di interesse meno famosi visti dai turisti oppure quelli che sono i luoghi importanti secondo gli abitanti del posto e che stranamente, come però spesso avviene, non arrivano facilmente al turismo di massa in quanto si preferisce tenerli un po’ nascosti e quasi privati.

A questo proposito, mi è venuto in aiuto un libro che ho visto passeggiando per la stessa libreria, nella sezione dedicata alla Lombardia e alla città di Milano, che si chiama “101 cose da fare a Milano almeno una volta nella vita” e che ricordo di aver visto anche nella versione dedicata a Torino. A questo punto mi si è accesa la lampadina e mi sono chiesto se può mai essere che non c’è quello dedicato a Roma? Il problema è che se esiste, probabilmente come per Torino in Piemonte e Milano in Lombardia, per trovare Roma bisogna recarsi nel Lazio, oppure cercare su Amazon.

Una volta tornato a casa, cerco appunto online ed eccolo, “101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita”, scritto da Ilaria Beltrame . Dal retro di copertina, capisco che è proprio quello che cerco, visto che ti invita a rovinarsi il fegato dar filettaro, perdersi nel quartiere coppedè o dire le parolacce nella Basilica di San Michele. Tutte cose che non ho mai sentito e che sono curioso di scoprire. Non posso far altro che inserirlo nel “carrello” pronto per essere pagato e spedito in un giorno, come è consuetudine del sito di e-commerce numero uno al mondo.

Mentre sto per cliccare sul bottone che mi porterà alla pagina del pagamento, mi cade l’occhio sulla sezione dei suggerimenti che è posta poco sopra, dove appaiono tutti quei libri che in qualche modo potrebbero interessare un lettore, in base a ciò che sta visualizzando o che ha deciso di acquistare. Magicamente e incredibilmente, vedo una cosa tanto unica quanto per me rara, che non avrei neanche mai cercato, per quanto ne ritenevo impossibile l’esistenza.

Chi mi segue da un po, sa quanto io ami follemente vivere e girare per le città di notte, perché, proprio come diceva Jovanotti nella sua celebre canzone, di notte è più bello, si vive meglio, per chi fino alle 5 non conosce sbadiglio e la città riprende fiato e sembra che dorma, il buio la trasforma e le cambia forma, tutto è più tranquillo, tutto è vicino, non esiste traffico e non c’è casino.

Potrebbe mai esistere un libro che riporta tutte le cose che vale la pena fare a Roma durante la notte? Avrei detto senza dubbio di NO e invece la risposta è: Si, esiste e si chiama “101 cose da fare a Roma di notte, almeno una volta nella vita”!

Tra le cose che leggo sul retro di copertina e che mi catturano c’è senza dubbio il fatto di cenare su un tram chiamato desiderio, girare per i quartieri che non dormono mai come il Pigneto, San Lorenzo, Testaccio e Trastevere, oppure passeggiare nei giardini di Castel Sant’Angelo senza avere paura degli spiriti che probabilmente lo popolano. Non resta che mettere nel carrello pure lui.

Una volta effettuato il pagamento, sono passate meno di 36 ore e il corriere mi ha lasciato nella buca delle lettere i due libri che non vedo l’ora di iniziare a leggere, anche se non ho ancora deciso da quale partire. Forse quello legato alla Roma Imperiale è quello che mette le base su cui fonda tutto ciò che è venuto dopo e quindi credo proprio che inizierò da quello.

A volte, per rispondere a delle domande particolari, basta chiedere aiuto ai libri, che sono un po’ degli amici e delle guide particolari. Di sicuro, da queste letture, salteranno fuori tantissime informazioni e suggerimenti, che mi porteranno nel mese di Dicembre, quando dovrò tornare nella Caput Mundi a vedere quasi una città nuova e che non ho mai visto prima.

Scoprirò luoghi, storie, tradizioni, cibi, usanze e molto altro che prima non conoscevo e con i quali potrò inoltrarmi all’interno di quella sottile linea che divide il turista e la città da visitare, dal cittadino nella città in cui vive. Forse, potrò arrivare la prossima volta in città sentendomi ancora più a casa di quanto già non mi sentissi prima, vivendo i miei giorni in città più come un romano che come un turista.

Buon Viaggio.