Anche questa avventura nella nostra bella capitale, con il volo di ritorno che ieri in serata mi ha portato da Fiumicino a Malpensa, è giunta al termine. Sono stati 3 giorni di tranquillità e distrazione, ma anche di tanta pioggia, considerando che ha quasi sempre piovuto, anche molto intensamente, fatto salvo che per alcune ore Domenica sera e notte.
Avendo già descritto in altre pagine di questo blog, ben due diversi soggiorni romani, tra monumenti, partite di rugby e fantastiche abbuffate romane, ho deciso di riunirvi le giornate di questa terza esperienza in un unico articolo.
Sono partito Domenica mattina alle 11:20 dal Gate A9 dell’aeroporto di Milano Malpensa, dopo aver portato l’auto nel parcheggio Green Parking di Somma Lombardo, che utilizzo abitualmente quando devo prendere un volo.
Alle 12:45, arrivato a Fiumicino, non devo aspettare molto prima di poter prendere il Sit Shuttle che mi porta alla fermata di Via Crescenzio, proprio dietro a Castel Sant’Angelo, dove giungo poco dopo le 14. Da qui, essendo già a poche centinaia di metri dal ristorante che è mia consuetudine frequentare, decido di andare a pranzo, rimandando a più tardi il ritiro delle chiavi e il check in nel mio alloggio.
Giunto Ai Balestrari in Prati, posso constatare che per fortuna, non è cambiato nulla dall’ultima volta che sono venuto, ormai 8 mesi fa. I ragazzi sono gli stessi, i piatti del menu anche e il clima di famigliarità, nonostante le mascherine sul viso e i separè per distanziare i tavoli, non ne ha risentito minimamente. Ordino una Carbonara, ma nell’attesa, mi faccio portare della salvia fritta insieme a un fritto mix balestrari, che è composto da 2 polpette di melanzane, 2 olive ripiene, un supplì, un fiore di zucca e 2 crocchette di patate. Da bere, ½ litro di vino rosso della casa e una bottiglia d’acqua. Finito di pranzare, mi avvio verso il Romantic Vatican Room Guesthouse, dove ad aspettarmi trovo Alessandro, che mi lascia le chiavi e mi registra per il check in.
Una volta in camera, appoggio lo zaino, mi siedo e prendo famigliarità con la stanza, che non è la stessa dell’altra volta. Sulla parete ovest, si trova la porta d’ingresso, posta affianco a quella che conduce in bagno. Con lo schienale appoggiato contro la parete nord, si trova il letto, molto bello, robusto e sormontato da un moderno baldacchino, mentre contro la parete sud, c’è un tavolino e il piccolo frigorifero da camera d’hotel. L’ultimo lato, quello a est, è occupato da un armadio sufficientemente grande per poter ritirare l’abbigliamento, ma anche poco ingombrante per lasciare spazio a due comodissime poltrone poste davanti alla finestra che da sul cortile.
Proprio guardando fuori da quest’ultima, mi accorgo di quanto intensamente ha incominciato a piovere e di quanto è annuvolato il cielo. Le previsioni del tempo, danno un’intera settimana di pioggia, che spero lasci almeno qualche intervallo di quiete ogni tanto. Sarà la stanchezza per il viaggio, la voglia di relax dopo il pranzo o l’aumentare della pioggia, ma a pochi minuti dalle 17, non ho nessuna voglia di uscire. Ne approfitto quindi per sistemare i vestiti, sdraiarmi sul letto e fare un pisolino, solo dopo aver puntato la sveglia alle 19, per prepararmi per andare a cena.
Quando esco dal portone del palazzo diretto verso la trattoria, piove decisamente meno rispetto a prima e secondo le previsioni del tempo, dalle 21 circa e fino alle 4 di stanotte, dovrebbe addirittura cessare. Se così fosse, dopo cena, potrei fare una passeggiata verso il cuore della città. Passando davanti al Ris Cafè, vedo Julius, il ragazzo che ho conosciuto durante il mio soggiorno di questo inverno, al suo posto dietro al bancone, quindi entro e mi fermo qualche minuto per salutarlo. Ne approfitto quindi per un aperitivo e mi faccio servire una Magners. Poco dopo, arriva anche sua sorella, fuori servizio, che ora lavora per l’altro locale del gruppo e che si trova proprio a 50 metri da questo. In pratica, si tratta del posto che ho menzionato spesso nel diario del viaggio scorso, dove avevo potuto mangiare i buonissimi Trapizzini.
Finito di bere, saluto e proseguo verso la trattoria, tanto, molto probabilmente, tornerò qui più tardi oppure domani. Giunto Ai Balestrari, ordino un favoloso tagliere della casa come antipasto, un’altra Carbonara come quella di oggi a mezzogiorno e un incredibile Abbacchio alla cacciatora, consigliatomi da uno dei ragazzi dello staff. Da bere, prendo ½ litro di vino rosso. Concludo con caffè, amaro e conto, prima di salutare tutti e uscire. Questa di Domenica, si appresta ad essere la giornata più intensa tra le circa 3 che passerò qui a Roma, perché in effetti ha smesso di piovere e dopo due ottimi pasti a base di cucina tipica, ora posso approfittare della tregua data dal meteo, per fare un giro del centro di Roma.
Parto da Piazza San Pietro per seguire poi via della Conciliazione fino a Castel Sant’Angelo con il suo bel ponte, Piazza Navona con le tre fontane e la grande chiesa di Sant’Agnese, il Pantheon, Largo di Torre Argentina con i gatti che abitano tra le rovine romane, Piazza Venezia con l’Altare della Patria e il Milite Ignoto, la piazza del Campidoglio illuminata dal tricolore, Via dei Fori Imperiali dove posso ammirare ancora una volta le incredibili meraviglie che vi si trovano, per arrivare infine al Colosseo.
È sempre una forte emozione poter ripercorrere queste strade e vedere questi luoghi, soprattutto a quest’ora, senza nessuno in giro, con le luci della città di notte. Tornando verso la mia stanza, imbocco Via del Corso per raggiungere Fontana di Trevi, Palazzo Chigi con Montecitorio, Piazza di Spagna con Via dei Condotti per giungere infine in Piazza del Popolo. È stato un giro abbastanza semplice anche se un pochino lungo, visto che dopo aver percorso tutta via Cola di Rienzo fino a Piazza del Risorgimento, arrivo in stanza poco prima che scocchino le 4 di mattina. Non mi resta, a questo punto, che sistemarmi nel letto per riposare qualche ora.
Con il suono della sveglia alle ore 9:45, inizia ufficialmente questo nuovo giorno nella Città Eterna.
Mi faccio una bella doccia, mi asciugo e mi preparo per il primo appuntamento di quest’oggi, che sarà in Via Taro, nella zona dei Parioli, dove mi aspetta il dottor Piretta che mi dovrà visitare, fare il colloquio conoscitivo e prescrivere la dieta che dovrò seguire una volta tornato a casa. Vorrei precisare a tal proposito, che i due pasti al ristorante di ieri e quelli che ancora potrò gustare tra oggi e domani, non rispettano, seppur di poco, quello che può definirsi regime dietetico controllato finalizzato alla perdita di peso. (Ironico)
Raggiungo in tram la fermata Buenos Aires in Viale Regina Margherita e successivamente, a piedi, giungo in via Taro, sotto quello che posso tranquillamente definire un acquazzone. Alle ore 12, entro finalmente nello studio del dottore, che riconosco immediatamente anche se indossa la mascherina necessaria per la protezione dal covid, dopo averlo visto spesso in tv e sulla copertina del suo libro. Mi da tantissime informazioni importanti che mi saranno d’aiuto durante il mio percorso, prima di darmi appuntamento per la metà di Dicembre, salvo imprevisti dovuti al riacutizzarsi della pandemia. Lo ringrazio, lo saluto e così come sono arrivato, sotto il diluvio, faccio ritorno prima alla fermata del tram e poi a Piazza del Risorgimento da dove ero partito.
Quando sono le 14:15 circa, giungo per il pranzo alla trattoria dove, mentre invio alcuni messaggi per organizzare l’appuntamento che dovrò avere più tardi, ordino un piatto di Trippa alla romana, con una porzione di salvia fritta per ingannare l’attesa. Finito di pranzare, faccio in tempo a tornare in camera mezz’oretta a portare i fogli che mi ha lasciato il dottore, insieme al suo libro che ho portato da casa per farmi scrivere la dedica. Alle 16 in punto, scendo al bar sotto la palazzina dove alloggio, ad aspettare Francesco, un responsabile dell’azienda dove si trova l’impianto che, nelle prossime settimane, una squadra di tecnici dovrà modificare, prima che venga rimesso in marcia.
Non c’è molto traffico a Roma in questo periodo, perciò non ci mettiamo molto a raggiungere l’azienda dove posso effettuare il sopralluogo, per capire come intervenire al meglio. In tutto, tra una cosa e l’altra, dopo circa 4 ore, quando sull’orologio mancano circa 10 minuti alle 21, ci troviamo nuovamente in Via Cola di Rienzo, nei pressi della mia amata trattoria, dove ho invitato Francesco a cena, in modo da poter prendere gli ultimi accordi davanti a qualcosa di buono.
Questa sera, i consigli dei ragazzi di sala, mi fanno propendere per un fantastico piatto di Amatriciana, a cui si unisce anche Francesco e che facciamo precedere da un tagliere Balestrari, che avendo già assaggiato e visto ieri, so che lascerà il segno. Finito di cenare lo saluto, lo ringrazio e dopo esserci messi d’accordo per risentirci telefonicamente nei prossimi giorni, io mi avvio verso il mio alloggio e lui si avvia verso il parcheggio dove avevamo lasciato la sua auto in precedenza.
Per raggiungere la mia stanza, devo necessariamente passare per il Ris Cafè e Pub, dove voglio fermarmi per bere qualcosa, anche perché ieri sera poi, non sono riuscito a tornare, essendo stato tutta notte in giro per il centro. Entrando, saluto Julius che sta spillando una birra per un ragazzo al bancone, saluto gli altri ragazzi che servono ai tavoli del pub e mi accomodo in quello che era il mio consueto posto questo inverno. Gli chiedo, quando ha tempo, di prepararmi qualcosa di buono, sempre tendente all’aspro fruttato con una discreta gradazione alcolica. Gli bastano solo pochi minuti per arrivare con qualcosa di eccezionale, che racchiude l’aspro del lime su una base di Rum.
Sono contento di essere riuscito a trovarlo perché, anche se ce l’ho tra gli amici di Facebook, ci tenevo a salutarlo di persona, visto che domani sera, quando lui prenderà servizio qui, io sarò già in volo per Milano. In più, diciamoci la verità, dopo una cena come quella di stasera, è sempre bello poter gustare qualcosa di buono tra amici, prima di andare a dormire.
Pago, lo saluto, gli do appuntamento per la prossima volta che tornerò in città, che salvo complicazioni dovrebbe essere entro 3 o 4 mesi e una volta nel letto poi, non mi ci vuole molto per addormentarmi.
La sveglia di Martedì mattina, suona alle 10, in modo che possa fare una doccia, prepararmi, raggruppare le mie cose nello zaino e sistemarlo all’esterno, così da permettere a chi deve rifare la stanza dopo il mio check out, di lavorare in tranquillità. Ero già d’accordo infatti con Alessandro, che avrei lasciato il bagaglio nella hall e che mi sarei tenuto le chiavi per poter ritornare a prenderlo prima della partenza. Alle 11, quando esco dal palazzo diretto verso un negozio di souvenir dove sono già stato la volta scorsa, trovo il cielo abbastanza sgombro dalle nuvole temporalesche che ci sono state fino a ieri sera e senza la pioggia che sentivo cadere anche questa notte.
A questo giro, non ho davvero nulla da dover comperare come ricordo o come souvenir, ma vorrei, se riesco a trovarle, acquistare qualche altra statuetta di soldati romani. L’unica che ho al momento e che avevo acquistato uguale anche per Carlo, la presi infatti la volta scorsa, proprio in questo negozio. Anche Attilio, il proprietario di questo souvenir shop, è ancora al suo posto, pronto a mostrarmi i modelli di soldati rimasti, visto che ormai, da prima della primavera, non conviene più ordinare nuovo materiale a causa del crollo della richiesta da parte di turisti che non ci sono. Ne trovo ben quattro diverse, che con quello a casa, portano il totale a ben 5 pezzi. Insieme poi, acquisto anche una bellissima mascherina con il tricolore e una su cui è raffigurato il Colosseo.
Ormai si sono fatte le 12:30 e non mi resta che avviarmi verso la trattoria, in modo da riuscire a pranzare, prima di dover partire per l’aeroporto, intorno alle ore 15. Per iniziare, non c’è niente di meglio di un favoloso piatto di fagioli con le cotiche rafforzato dalla salvia, seguito dall’ennesima Carbonara, che a essere sincero, mangerei anche a colazione. Per secondo, senza esagerare, mi faccio portare un delizioso piatto di coratella fumante che avevo già provato un’altra volta e che è davvero eccezionale. Vino bianco della casa, dessert e caffè, mettono infine il punto, su questi tre giorni di eccessi romani.
Pago il mio conto, saluto tutti i ragazzi che anche questa volta sono stati eccezionale e simpaticissimi, torno a recuperare il mio bagaglio e prima delle 16 sono all’aeroporto, pronto per il volo che alle 17:30 decollerà per Milano. Anche questi giorni stupendi sono passati troppo velocemente, mettendo in archivio un’altra esperienza. Non ho girato quasi per niente a vedere le bellezze artistiche che Roma può vantare, ma era una cosa che avevo già preventivato, perché a questo giro, ho preferito le bellezze umane delle persone che volevo rivedere, del relax di cui volevo godere e dei piatti che volevo mangiare.
Mi ci vorranno due mesi di dieta solo per smaltire le calorie accumulate in questi giorni, ma pazienza, farò anche questo, nel sempre più probabile periodo che dovremmo passare nuovamente in casa per il secondo lock down. Nel frattempo, sperando di sbagliarmi, vi ringrazio per il tempo dedicatomi e vi invito se non lo avete ancora fatto, a sfogliare gli altri articoli presenti in questo blog, dove potete trovare altre città, altre esperienze e altre avventure.
Buon Viaggio e a Presto.