Eccoci al risveglio di questa quinta giornata qui a Reykjavik. Anche stanotte ha nevicato, e tutto ciò che riesco a vedere dalla mia finestra, è ricoperto da neve fresca e soffice. Come sempre mi preparo e scendo per la colazione, prima di uscire dall’ostello, quest’oggi diretto alla fermata dei bus della linea pubblica, per prendere il numero 11, che porta fino a Lindarbraut/Hofgaroar, da dove poi proseguo a piedi per 1,3 km, fino alla spiaggia difronte all’isoletta con il Faro. Visto il mare mosso, e le onde che si infrangono violente sugli scogli, non è possibile percorrere il pezzo finale sulla scogliera, che porterebbe sull’isola.
Il Panorama tutt’intorno è suggestivo, dato appunto dalle onde del mare, dal vento, dalla tipica spiaggia in inverno con alghe, rami, radici e conchiglie abbandonate li dalla forza dell’acqua, dalla posizione di Grotta, e da un clima nuvoloso e grigio che promette nuova neve. Trovo li vicino, una bottiglietta di coca cola in plastica abbandonata, e colgo l’occasione per riempirla con un pugno di sabbia e un pochino d’acqua, per aumentare la mia personale collezione di flaconcini dei mari e delle località che ho visitato nella mia vita, e che tengo a casa, su un ripiano della taverna.
Grotta, è dal 1974, una riserva naturale, posta sulla punta più occidentale della penisola di Seltjarnarnes, molto ricca di fauna, che si avvista facilmente però, in altre stagioni dell’anno. Proprio per via della sua posizione isolata, per la distanza da fonti di luci intense, e per l’ampia visuale aperta sull’oceano, qui a Grotta, si spostano molti turisti che, nelle ore subito dopo la cena, aspettano sperando di avvistare l’Aurora Boreale, che spesso si vede anche da qui.
Passate un paio d’ore, mi rimetto in cammino lungo la bella passeggiata lungomare, per tornare alla fermata del bus. Una cosa importante che ci tenevo a dirvi è, che sui bus pubblici, se non avete l’abbonamento come tutti i cittadini di Reykjavik, potete pagare il prezzo della corsa anche in contanti, ma l’autista non è autorizzato a dare resti, quindi molto importante, informatevi prima sul costo dei biglietti, e salite con l’importo esatto, in modo da facilitare le operazioni.
Arrivato di nuovo in centro intorno alle 12:30, decido di dedicare questa mezza giornata, guardando con calma le vetrine e i negozi, nella strada più turistica e commerciale della città, Laugavegur, di cui avevo percorso solo un centinaio di metri l’altro giorno, e dove spero anche di trovare un buon ristorante per pranzare. Laugavegur, è una lunga e dritta strada di oltre 1 km, piena di negozi di tutti i tipi, ristoranti e pub, ideale per acquistare souvenir, abbigliamento, gioielli, e qualsiasi altra cosa che possa servire durante un viaggio da queste parti.
Ripasso davanti al negozio dove l’altro ieri avevo acquistato alcune cartoline e due statuette raffiguranti un vichingo con sullo scudo la bandiera islandese, ed entro per prendere altre cose che avevo visto, mi piacevano, ma non avevo acquistato. Tra queste c’era un bel soprammobile di circa 10 cm in resina, di una Pulcinella di mare o Puffin, fatto davvero bene, al punto da sembrare vero. Camminando e curiosando tra le vetrine, arrivo a due edifici opposti, uno bianco e nero e l’altro con tanti colori, entrambi abbelliti da altrettanti splendidi murales astratti.
Mi rendo conto di essere a metà circa della via, e sulla mia sinistra trovo un supermercato decisamente trafficato che decido di perlustrare, in cerca di curiosità islandesi, che di certo non troverò una volta rientrato in Italia. Tra le cose più curiose che vendono in questo negozio, c’è sicuramente, una parte della balena, che non ho ben identificato, dal nome Sur Hvalur, o balena acida di colore biancastro. Oltre a questo, c’è un intero scaffale con filetti essiccati di diversi tipi di pesci, che mi spiegano essere snack naturali di pesce, che semplicemente vanno spaccati in pezzettini e mangiati. Li assaggio, e ammetto che sono molto buoni.
Infine, passo davanti allo scaffale degli yogurt, e mi ricordo dell’esistenza di questo alimento, prodotto qui in Islanda dalla consistenza tra il formaggio fresco e lo yogurt, chiamato Skyr. Ne trovo di ogni gusto possibile, dalla vaniglia al limone, dal cacao al creme caramel, e ne compro uno al naturale, che assaggio subito fuori dal negozio, seduto su una panchina, guardando la gente passeggiare avanti e indietro. Buono, per carità, niente da dire, ma sinceramente, mi sembra molto simile allo yogurt greco.
Finisco di mangiare e riprendo il mio cammino, ma ormai il mio stomaco si è svegliato, e alle 14:20, vorrebbe mangiare qualcosa di più. Poco distante, fortuitamente, passo davanti al The Downtown cafè & restaurant, e vedo un cameriere servire a un tavolo, una grande pagnotta di pane, ripiena da quella che sembra zuppa, o comunque crema. Ci siamo, andrà benissimo, ed una volta entrato mi accomodo, mentre il cameriere mi porta un menù essenziale, abbastanza scarno dal punto di vista della quantità dei cibi, ma, leggendolo bene, è ricchissimo dei soli piatti rappresentativi dell’isola. Ordino una zuppa di aragosta in crosta di pane, che mi arriva dopo una decina di minuti.
Davvero molto buona, sia la zuppa mangiata con il cucchiaio, sia il pane, che aveva assorbito parte della zuppa nella parte interna, di cui ho mangiato anche le briciole. Rifocillato e riposato, riprendo il mio cammino fino alla fine della via, proseguendo poi per un altro chilometro nella via successiva, prima di tornare indietro. Lungo la via del ritorno, sono già le 17:40, quando giungo davanti all’ufficio dell’agenzia turistica a cui mi ero affidato sia per l’escursione di ieri, e sia per quella all’aurora boreale, ed entro a chiedere qualche consiglio per la giornata di domani.
La ragazza al banco informazioni, mi comunica che tra le due escursioni a cui sono più interessato, solo una è disponibile nella giornata di martedì, ovvero quella al sud dell’Islanda, perché l’altra, verso il nord nel parco nazionale, è disponibile giovedì, ma io sarò già in italia. Mi prenoto per quella disponibile, e mentre pago 10100 corone, l’impiegata mi comunica che questa sera, a dispetto di quella che è la situazione meteorologica di questo momento, è prevista l’uscita per l’Aurora , alle 21:30.
Che dire… Ottimo !! Mi prenoto anche per questa sera, perché, non avendola vista l’altra sera, oggi posso andarci gratuitamente. Qui in Islanda infatti, per quanto riguarda le escursioni all’Aurora boreale, se paghi una sera, e non riesci a vederla, hai una seconda serata gratuita, da utilizzare entro i 2 anni successivi. Anche oggi quindi, il tempo per riposare un po in hotel non è molto, ma non è un problema, perché la cosa più importante in questi giorni, e vivere l’Islanda il più possibile, visto che aspettavo questo viaggio da tanti anni.
Alle 21:30, io sono alla fermata, il bus puntuale arriva e si parte per quella che potrebbe essere l’ultima mia caccia all’aurora per questo viaggio. Giunti a destinazione, il freddo è davvero incredibile, come mai è stato in queste sere, soprattutto per via del vento. Restiamo li per parecchio tempo, forse oltre un paio d’ore sperando in qualche timido inizio di Aurora, ma niente, non c’è neanche stasera. Io con altri ragazzi dello stesso gruppo, torniamo verso il nostro pullman, e ci accomodiamo ai nostri posti, mentre gli altri sono già quasi tutti pronti e al completo per partire. Arriva la guida con l’autista, seguiti dagli ultimi ritardatari, che all’improvviso avvisano che una riga verde è apparsa nel cielo, segno che l’Aurora è arrivata e sta per apparire in ogni suo splendore.
Scendiamo di nuovo tutti dal bus e lei è di nuovo li, bella, intensa, nel suo verde quasi fluorescente che balla e danza davanti a noi, intenti a guardare emozionati quello spettacolo unico al mondo, e soprattutto stasera, tanto atteso sia nel tempo, che nel freddo davvero molto pungente. Dopo un’oretta di giochi intensi e meno intensi, ci riposizioniamo ai nostri posti, e ancora emozionati torniamo verso la città. Nessuno parla, tutti sono svegli ma nessuno dice niente, anche perché su quel bus, il 90% delle persone non l’aveva mai vista prima, ed era carico di una gioia che io conosco bene, e che alla seconda volta è intensa come la prima.
Ora sono nel letto, senza birra e senza hot dog, perché il ritardo dell’aurora, ha fatto ritardare anche noi, e alle 3:20, tutto è chiuso, e io sarà meglio che dorma. La sveglia suonerà alle 7, perché devo farmi trovare alle 8:30 alla fermata del bus, per l’escursione verso sud, e, se vorrete, vi aspetto qui anche domani, per una nuova giornata islandese all’insegna dell’avventura e della natura.
Non mi resta quindi che ringraziarvi e augurarvi come sempre Buona Notte!!