Cosa vedere a Dachau

Dachau è una cittadina della Germania, nella regione della Baviera, che si trova a circa 15 km a Nord Ovest di Monaco. Qui, il 21 marzo 1933, Hitler ordinò la costruzione di un campo di concentramento, che fu il primo in Germania. Il campo, era stato progettato per ospitare al massimo 5 mila persone, ma si stima che ne venivano detenute abitualmente almeno 12 mila. All’interno del campo poi, durante tutto il periodo di attività, passarono più di 220 mila prigionieri e oltre 40 mila di questi persero la vita. Le unità dell’esercito americano, giunsero al suo interno il 29 aprile 1945 liberandolo e ponendo fine ai massacri.

All’interno di quello che oggi è un museo, nel 1965, venne creato il Memoriale del Campo di Dachau, che comprende tutti i terreni facenti parti del lager e gli edifici contenenti i formi crematoi. In un secondo momento poi, furono anche costruite la Chiesa dell’Agonia di Cristo, la Chiesa ortodossa russa, il Memoriale ebraico e la Chiesa luterana della riconciliazione.

I visitatori, dentro al cortile museo poi, possono vedere una mostra all’interno degli ex edifici di lavoro, i forni crematori, una caserma dei prigionieri ricostruita e tutto il cortile dove sorgevano le baracche degli internati.

Possa l’esempio di coloro che furono sterminati qui tra il 1933 e il 1945 a causa della loro lotta contro il nazionalsocialismo, unire i contemporanei nella loro difesa della pace e della libertà, nel rispetto della dignità umana”

(Scritta sul Monumento Internazionale in memoria di quello che è stato)

Campo di Concentramento

Il Campo di Concentramento di Dachau, fu il primo campo nazista, aperto il 22 marzo 1933 e servì da modello per realizzare poi tutti gli altri campi di concentramento, di lavoro forzato e di sterminio eretti successivamente. Da allora Dachau, vide per sempre il suo nome legato al campo e alla follia nazista.

La Cappella cattolica, (Cappella dell’Agonia di Cristo) fu il primo luogo commemorativo religioso a essere eretto all’interno del campo ed inaugurato nel 1960. Si trova nella parte nord, sul lato opposto rispetto alla perte principale del cortile, alla fine dell’area dove c’erano le baracche.

Cappella russo-ortodossa

La Cappella russo-ortodossa, fu l’ultima struttura religiosa ad essere costruita in questo campo e fu inaugurata solo nel 1995. Tutte le assi in legno con cui è costruita, sono state lavorate e preparate in Russia a Mosca e furono assemblate qui dai soldati delle forze russe, giunti appositamente a Dachau nel 1994.

Memoriale

Il Memoriale, è stato completato nel Maggio 1965, dopo ben 10 anni di lavoro, per volere degli ex internati, che sopravvissero allo sterminio, insieme a due baracche, in modo che i visitatori potessero rendersi conto delle effettive condizioni della vita dentro a questo luogo. Successivamente, nel 2003 l’intera struttura fu rimodernata e ampliata.

Memoriale ebraico

Memoriale ebraico, inaugurato nel 1967, fu voluto dalla comunità ebraica tedesca di Baviera, per commemorare gli ebrei che persero la vita dentro al campo. La sua forma e il suo simbolismo sono molto particolari perché si accede attraverso una rampa che scende circa 2 metri sotto terrà, dove la stanza è poi illuminata da una sola piccola apertura sul soffitto.

Chiesa protestante

La Chiesa protestante, fu inaugurata nel 1967 e voluta fortemente dai comitati degli ex prigionieri provenienti soprattutto dalle zone dei paesi Bassi, per commemorare tutte le vittime di questo credo religioso, che furono recluse e uccise dentro al campo  di Dachau.

Forni crematori

I Forni crematori e le aree in generale dove si trovano i forni, costituiscono da sempre, il luogo più celebrativo di tutto il memoriale. Inizialmente, quando il campo fu aperto, c’era un solo forno ma due anni dopo, furono costruiti altri 4 forni, perché non si sapeva più dove mettere tutte le persone che morivano a causa della fatica, delle violenze, della fame e delle malattie. In questo campo, non furono mai compiuti infatti, stermini di massa.

Non è l’incapacità di narrare, ma l’incapacità della cosa di essere narrata.”
(
Daniela Padoan)

Non si può negare, che i campi di concentramento non sono tra i posti più belli ed affascinanti da visitare, ma nonostante questo sono milioni ogni anno i turisti, o forse è più giusto chiamarli pellegrini, che varcano le soglie di uno dei vari campi presenti in Europa, per poter vedere coi loro occhi le atrocità che succedevano qui dentro e rendere omaggio alle vittime.

Forse perché ancora increduli, forse per cercare di capire o forse solo per rendere omaggio a chi in questi luoghi ha patito le pene dell’inferno e ha perso la vita, ma ogni uno, si reca in un luogo come questo con i suoi motivi e ne esce cambiato, con i propri pensieri, ricordi e immagini scolpite nella memoria, che non sono mai uguali a un altro.

Una gita in un campo di concentramento è qualcosa che va vissuta, che va provata e che va capita fino in fondo, almeno una volta nella vita, perché ciò che è stato non avvenga più.

Riposino in Pace.