Poco fa, stavo scrivendo un articolo su un viaggio che ho fatto nei giorni scorsi, quando un po’ per staccare e un po’ per chissà quale motivo mi sono ritrovato su Facebook a leggere un messaggio che l’attore e comico Enrico Brignano ha voluto dedicare alla scomparsa del grande Maestro Gigi Proietti e che mi ha portato a fare una riflessione, non proprio inerente al mondo dei viaggi, ma che ha molto a che fare con i “bagagli” personali e i ricordi che inevitabilmente accumuliamo tutti quanti noi nel corso della nostra vita.
Il messaggio di Brignano dice così: “ Ti guardavo…ti spiavo dietro a una quinta mentre recitavi per carpirti ogni segreto, ma il talento non ha segreti, è talento e basta. E tu ne hai a secchi.
Ho sempre cercato nei tuoi occhi l’approvazione: ero l’alunno davanti al maestro, quando c’eri tu tra il pubblico, anche dopo 30 anni di palcoscenico. E se faccio quel che faccio è soprattutto grazie a te. Sento un gran dolore dentro, ma so che è stato un privilegio starti vicino e devo farmelo bastare come consolazione.
Grazie di tutto, Gigi. Sempre e per sempre.”
Mi capita spesso di pensare una cosa, soprattutto in occasioni come questa, quando una persona che ha avuto una grande carriera, indifferentemente che sia stata a teatro, in fabbrica o da salumiere, viene a mancare. Ancora di più, ci penso quando la persona in questione ha raggiunto una certa età.
Per farvi capire cosa intendo, prima di dirlo, voglio farvi un esempio che mi viene sempre in mente in queste occasioni. Prendete una biblioteca, non una libreria, non qualcosa con copie nuove che qualsiasi altro negozio può avere, ma qualcosa che solo quel luogo ha.
Un luogo dove sono conservate storie, racconti, aneddoti, esperienza di vita vissuta, diari di viaggio, esperienze che si nascondono dietro ad ogni singola pagina contenuta all’interno di quel luogo. Pensate di entrare all’interno dei suoi polverosi corridoi, trovare un libro che si addice ai vostri interessi e leggerlo, per scoprire cose semplici, divertenti, ma anche cose a cui voi non avete mai pensato pur essendo ogni giorno impegnati in quell’ambito. Io non so voi, ma ogni tanto, andrei in quella biblioteca piena di libri unici e introvabili e resterei li a leggere qualcosa.
Ora invece pensate di essere a casa vostra, tranquilli e improvvisamente ricevete una telefonata. Non capite chi parla dall’altra parte della linea, ma capite perfettamente quello che vi dice.
“Sai che la biblioteca sta bruciando??”
Improvvisamente ti senti crollare il mondo addosso, pensi a quei libri che già conosci e che forse non potrai rileggere, pensi a tutti quelli che non hai letto anche se avresti voluto perché pensavi di farlo un giorno, chissà quando. Pensi a cosa ci sarà mai stato scritto in tutti quei diari che ora, nessun’altra biblioteca al mondo ha e che nessun’altra persona al mondo conosce !!
Ecco, questo è quello che mi è capitato di pensare ancora poco fa, mentre leggevo le parole di Brignano e dedicate a Gigi Proietti, che quest’oggi, si è portato via con se per sempre, tutta la biblioteca di cui Enrico, è riuscito a leggere qualcosa, ma che era immensamente troppo grande per poter essere letta tutta. Questa, è la stessa cosa che penso, quando ricordo le storie e le avventure che mi ha sempre raccontato mio nonno, di quando era bambino, di quando nascose il quaderno con il libro sopra un sasso emerso, sotto al piccolo ponte della roggia che passava in paese e con la quale allagavano le risaie, per poter andare in giro con il suo amico Pep, e che al ritorno non trovò più, perché avevano aperto le chiuse e l’acqua se li era portati via.
Ricordo che mi raccontava che non sapeva come fare a tornare a casa senza la roba di scuola, perché non poteva mica far credere che glieli avessero rubati e tantomeno essere in salvo, dicendo di averli persi. E quella volta che, ancora c’erano i treni a vapore e la mia bisnonna faceva la casellante alzando e abbassando il passaggio a livello, mio nonno fece fermare il treno perché, a un paio d’anni, riuscì a scappare dalla vista di sua mamma e si mise proprio lungo il binario a giocare con i sassi ?? Fortuna che i treni andavano molto piano e il macchinista scese dal treno e prendendolo in braccio lo portò in casa a sua mamma, altrimenti oggi si racconterebbe tutta un’altra storia.
Altrettanto spesso purtroppo, sento soprattutto in questi ultimi tempo di pandemia, che la maggior parte delle vittime, erano già affette da altre patologie e che si trattava di anziani o peggio ancora di “vecchi”. Non si pensa mai al fatto che, tanto più è grande la biblioteca che brucia e tante più sono le pagine che non potranno più essere lette, tramandate, raccontate e rivissute, assieme a chi, “vecchio”, se le è dovute portare via con se? Spesso ripenso e mi chiedo, quanti altri aneddoti, quante altre storie, quante altre soluzioni a problemi, aveva in testa il mio nonno, il giorno che è venuto a mancare ? Quante cose ha vissuto e su cui magari, ripensandoci, gli è capitato di riderci di nuovo su, non ha mai avuto occasione di raccontare a nessuno?? Quante pagine non abbiamo mai letto, quante non siamo riusciti a leggere, quante, pur avendole lette non le abbiamo memorizzate e le abbiamo comunque perse ? Quante biblioteche vanno perse ogni giorno, insieme all’ennesimo “vecchio” che viene a mancare?
Noi siamo viaggiatori, con gli aerei, con le auto, con le barche, con la fantasia e ognuno di noi vive esperienze diverse, ha storie diverse, ha nottate in un deserto attorno al fuoco diverse, ha incontri con animali, persone e luoghi diversi e ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, scriviamo una pagina che mettiamo nella biblioteca della nostra vita, che un giorno, brucerà, inesorabilmente senza lasciare altro che qualche pagina annerita, di un libro che non ha più inizio e non ha più fine. Se le avremo raccontate a qualcuno a cui interessavano, ci sarà giusto qualche singola pagina che qualche figlio o nipote racconterà di noi, se se la ricorda. Ma tutto il resto, dov’è andato ?? Non so se ve lo siete mai chiesti. Non so se avete mai visto la perdita di un anziano, come un tesoro di conoscenza, esperienza, problem solving, storia di tempi ormai passati, che bruciano per sempre, scomparendo nell’oblio perenne.
Le foto che facciamo, le città che visitiamo, quell’aneddoto curioso, quella volta che è successo questo , qual giorno che ho fatto quello, interesseranno e rimarranno mai nei ricordi di qualcuno o saremo solo “vecchi” inutili che han vissuto la vita e che infondo… pazienza tanto era un “vecchio”??
Non so rispondere a questa domanda, o forse non c’è risposta, però se vi capita, quando a casa avete un nonno, una nonna o una persona in là con gli anni, oppure in viaggio vedete un’anziano seduto su una panchina da solo, fermatevi, salutatelo, chiacchierate con lui e vedrete che avrà un sacco di cose da dire. Le ha sempre avute probabilmente, e avrebbe avuto da tempo il piacere di condividerle con qualcuno, se soltanto qualcuno gliele avesse mai chieste. Di nascosto, cercate di portargli via più pagine che potete, perché in fondo, le state salvando dall’incendio che presto o tardi scoppierà !!
Ora, posso tornare a finire l’articolo che stavo scrivendo su quel viaggio, con l’intenzione però, da oggi in poi, di inserire all’interno di questo mio blog, almeno una storia raccolta per strada, da una delle signore che buttano il pane ai piccioni nei parchi o che danno le crocchette ai gatti randagi,
oppure da qualche signore che trovo seduto da solo a un tavolino di un circolo, mentre guarda la gente passare, sperando che qualcuno, prima o poi, si fermi a parlare un po con lui.
Grazie per aver passato qualche minuto a leggere questa considerazione che mi andava di condividere con voi. In un periodo di pandemia mondiale, può capitare che un blog di viaggio, si interroghi su quello che ci circonda, sui ricordi, sulla vita, sull’importanza di quest’ultima, che noi utilizziamo anche per viaggiare, ma che un giorno inesorabilmente finirà. Lasciamo scritte storie, racconti, aneddoti, avventure e descrizioni in modo che chi viva nella memoria, viva in eterno. Una vita vissuta, è giusto che si concluda prima di una vita da vivere, però non è affatto una cosa saggia, farla passare come qualcosa di cui, si può farne tranquillamente a meno.
Buona Notte.