Aeroporto di Bergamo, ore 10:20, finiti i controlli di sicurezza, eccomi qui al gate A10 pronto per l’imbarco che, causa controlli della temperatura dei passeggeri del volo in arrivo, per i noti problemi legati al Coronavirus,  sarà posticipato di qualche minuto.  Alla fine, alle 11:20 siamo pronti a partire e alle 12:30 siamo puntuali a Roma Fiumicino. I giorni a mia disposizione sono molti e anche se il ritardo fosse stato di più, avrei avuto tutto il tempo necessario per visitare la città.

Esco dall’aeroporto e mentre mi reco alla zona di partenza dei bus da dove parte quello che mi porterà nei pressi del Vaticano, zona dove ho prenotato l’appartamento, vedo passarmi davanti i  giocatori del KAA Gent, che salgono su un bus scortato dalla Polizia, parcheggiato a pochi metri da me. La squadra sarà impegnata domani, Giovedì 20 Febbraio, nella sfida dell’Olimpico contro la Roma, in Europa League.

Alle 13:00 il mio bus parte,  e in solo due fermate, passando per l’Aurelia, mi porta in Via Crescenzio, da dove raggiungo l’appartamento a piedi, in Piazza Risorgimento. Qui, ad aspettarmi c’è Alessandro, che mi mostra l’appartamento, mi lascia le chiavi e si dimostra molto gentile dandomi qualche dritta su dove andare, come spostarmi e dove pranzare con cibo rigorosamente romano.

Mi consiglia il Pastificio Artigianale  Borghigiana, in Borgo Pio 186, che dista non più di 5 minuti a piedi dall’appartamento, e dove ho il piacere di gustare degli ottimi Tonnarelli alla Carbonara, fatti con uno squisito guanciale croccante, e accompagnato da un bicchiere di vino rosso.

Soddisfatto e rifocillato dopo il viaggio, posso dedicarmi finalmente a un buon caffè corretto in un bar poco distante, prima di dirigermi alla vicina Piazza San Pietro, per ammirare la sempre spettacolare e immensa Basilica, abbracciata dal grande colonnato dove però, la coda per passare i controlli di sicurezza per accedere al suo interno, sono davvero lunghi e mi fanno, solo momentaneamente, desistere.              

Neanche il tempo di dare un’occhiata in giro e inizia a piovere, anche abbastanza intensamente, cosi decido di tornare al mio appartamento per riposarmi e poi magari uscire questa sera intorno alle 20:30 per la cena e per fare un giro tra i monumenti illuminati di Roma di notte.

Dopo una bella dormita di qualche ora e dopo aver cercato consiglio online per un posto dove andare a cena, alle 21 esco e raggiungo Via dei Gracchi, dove c’è “Ai Balestrari in Prati”, un locale di cucina tipica romana che vanta tra l’altro un’ottima e famosa carbonara, ma anche l’amatriciana, la coda alla vaccinara, i supplì, la trippa e tanto tanto altro.

Ordino un fiore di zucca pastellato, ripieno con acciuga e mozzarella, la salvia fritta, un’amatriciana e mezzo litro di vino rosso della casa. Inutile dire che tutto è buonissimo e molto molto fresco. Intorno a me molti tavolini, tutti occupati per lo più da turisti, e tutti soddisfatti dei piatti che si trovano a gustare. Nel tavolo proprio accanto a me, una coppia di brasiliani si imbatte anch’egli nell’amatriciana e i commenti tra loro sono di grande elogio e soddisfazione.

Dopo la cena, bisogna smaltire tutto il carico calorico dato da quel ben di Dio di cibo e quindi si parte a caccia di monumenti, accesi dalle illuminazioni della notte, che è un piacere vedere e fotografare. Dopo un paio di chilometri in direzione centro e dopo aver oltrepassato il ponte sul fiume Tevere ed essere entrato nel centro, imbocco la famosa Via dei Condotti, che, da Via del Corso, porta direttamente a Piazza di Spagna, alla fontana della Barcaccia e alla scalinata di Trinità dei Monti.

Salgo i gradini fino in cima a Trinità dei Monti, faccio qualche foto, mi studio un po la cartina e poi scendo guardandomi in giro e godendo della pace e della tranquillità che si respira in una Roma quasi deserta alle 23.30 di un Mercoledì sera anonimo. Nella piazza un’auto della Polizia controlla che tutti si comportino come si deve con una città così fragile, proprio in un punto che anche in un recente passato non è sempre stato così, come le volte in cui varie tifoserie calcistiche presero la barcaccia come un posto per scorrazzare, buttare bottiglie di birra e tra una cosa e l’altra, riuscirono anche a danneggiarla.

Proseguendo poi la mia passeggiata, in poco più di 5 minuti, arrivo alla meravigliosa Fontana di Trevi, dove trovo soprattutto tante coppie che si fanno le foto in un luogo davvero suggestivo della capitale. La bellezza dei marmi, il colore azzurro dell’acqua nella fontana e il suo scrosciare, le luci gialle che danno calore solo a guardarle, ti fa venire voglia di sederti li in un angolo a non andare via più, ma da vedere c’è molto altro quindi riparto.

Poco oltre, mi attende il grande Altare della Patria, Il Vittoriano, con la Tomba del Milite Ignoto, che non nascondo essere uno dei monumenti di Roma che più mi piacciono e a cui sono particolarmente legato. Da qui, prendendo a sinistra per Via dei Fori Imperiali alle 00:40 passate, posso ammirare in completa solitudine il Foro di Traiano prima e quello di Nerva poi, scattando splendide foto, e avvicinandomi sempre di più al Colosseo dove giungo all’1:20 passate, anche qui, in completa solitudine.

Il Colosseo è inutile negarlo, è bello, bellissimo, ma quel bello dato dal mix tra vecchio, storico, moderno e misterioso. Lui, di per se, simboleggia oltre 2000 anni della storia dell’Europa e di gran parte del Medio Oriente, le luci che lo rendono una bomboniera poi, ti farebbero scattare foto in continuazione per cercare quella perfetta, che non troverai forse mai.  Vista l’ora poi, e visto il panorama suggestivo, opto per mettermi seduto comodo su un muretto, e semplicemente guardarlo, ripensando a quante cose sono successe in questi luoghi, e quante persone nella storia, sono passate di qui.

L’orologio segna ormai le 2.40 di Giovedì mattina, il mio appartamento risulta essere a 5,3 km da qui, e l’assenza di idee sopraffatte da tutta quella meraviglia, mi portano a intraprendere la strada del ritorno. Imbocco i Fori Imperiali in senso opposto, fino al Vittoriano, poi lungo Via del Corso passando davanti a Palazzo Chigi fino a via Tomacelli, e da li Ponte Cavour, prima di seguire sempre dritto per Piazza del Risorgimento.

Sono a casa, mi metto nel letto, mi riguardo la foto, le sistemo, scrivo questo breve reportage sulla mia giornata e poi mi metto a dormire fino almeno alle 12, considerando che sono le 4.45. Domani non ho ancora pensato a cosa fare, ma di sicuro qualcosa mi verrà in mente.

Buonanotte