Era da qualche anno che mancavo l’appuntamento con questa manifestazione fondamentalmente per due motivi diversi. Il primo è che venivo a conoscenza delle date dell’esposizione, quando ormai la BIT era finita da qualche giorno, e vari articoli su giornali o siti internet, tiravano le somme dell’edizione appena trascorsa, mentre l’altro è perché in concomitanza con l’esposizione, mi trovavo ad aver già prenotato un viaggio in qualche località del mondo.

Per questo motivo, non so dirvi, se è stata un’edizione deludente in confronto agli ultimi anni, ma posso dirvi che lo è stata di certo, in confronto all’ultima edizione che ricordo di aver visitato. Generalmente però, questa tendenza a ridimensionare, rimpicciolire, rinunciare e impoverire, si nota anche in molte altre fiere che nel corso dei mesi si alternano nei poli fieristici di Milano.

Lo sviluppo sempre più veloce e la crescente percentuale di persone che imparano ad utilizzare applicazioni per smartphone, siti internet di compagnie aeree e prenotazione hotel, sicuri sia come assistenza che come pagamenti, o l’approcciarsi a una nuova forma di professionisti della ricerca delle offerte tramite social network, che permettano a molte persone di viaggiare a prezzi low cost, non aiutano queste manifestazioni a continuare a vivere.

L’impressione infatti, parlando in giro per gli stand, è addirittura che molti di questi appuntamenti stanno andando a morire, e scompariranno nel giro di poche edizioni per la mancanza di espositori. Ricordo gli anni in cui alla BIT nella fiera di Rho, vidi il mitico camion arancione di Overland, la trasmissione di Beppe Tenti e suo figlio Filippo, che dal 1996 ad oggi gira il mondo via terra attraverso i continenti. Sempre qui, ricordo di aver visto ben 3 (se non ricordo male) auto di Donnavventura, altra storica trasmissione televisiva sui viaggi in stile documentario, in onda fin dal 1989 e più attuale che mai.

L’impressione infatti, parlando in giro per gli stand, è addirittura che molti di questi appuntamenti stanno andando a morire, e scompariranno nel giro di poche edizioni per la mancanza di espositori. Ricordo gli anni in cui alla BIT nella fiera di Rho, vidi il mitico camion arancione di Overland, la trasmissione di Beppe Tenti e suo figlio Filippo, che dal 1996 ad oggi gira il mondo via terra attraverso i continenti. Sempre qui, ricordo di aver visto ben 3 (se non ricordo male) auto di Donnavventura, altra storica trasmissione televisiva sui viaggi in stile documentario, in onda fin dal 1989 e più attuale che mai.

In un’edizione di diversi anni fa, ricordo di aver conosciuto Patrizio Rovesti e Syusy Blady, i due simpatici conduttori televisivi e instancabili viaggiatori di Turisti per caso prima e Velisti per caso poi, e volto storico anche di Turisti per caso Magazine. All’interno proprio del grande stand con l’inconfondibile colore Giallo dei “Turisti”,  tra gadget, fascicoli, vecchie copie della rivista da prendere gratuitamente, ogni anno rinnovavo l’abbonamento per l’anno successivo al giornale in modo da riceverlo comodamente a casa.

Stessa cosa potevo fare nel grande stand di Cairo Editore con le riviste Bell’Europa, Bell’Italia, Airone, In Viaggio ecc, che fortunatamente almeno per questo ultimo caso sono ancora presenti con un piccolo banchetto, dove però, l’abbonamento lo puoi rinnovare, o fare nuovo, ma di copie gratuite neanche l’ombra.

All’epoca non ero ancora entrato in modo così diretto, nel mondo dei viaggi, e la BIT era un modo per sognare di essere in un posto lontano, che forse non avrei mai visto, la possibilità di vedere del vivo persone che provenivano da centinaia di nazioni diverse del mondo, prendere depliant da sfogliare e leggere, sperando che fossero portali collegati con un’altra dimensione dentro cui ci si ritrovava per qualche minuto.

Ero un ragazzino, avevo paura di volare, mai avrei pensato di trovarmi un giorno a mettere in pratica cose lette su quei volumi gratuiti, ad usare mappe di città prese li, o a visitare paesi sognati dal giorno in cui mi rubarono il cuore in quegli anni a leggere le guide su Atene, su Barcellona, la Scozia, l’Irlanda, l’Egitto o sul Marocco prese alla BIT.

E vogliamo parlare delle prime volte in cui una bellissima ragazza Giapponese nei loro tradizionali vestiti festivi, ti allungava un depliant su Tokio o magari sul Sushi, negli anni in cui in Italia non c’erano ancora neanche i cinesi, e l’idea del pesce crudo è la stessa che abbiamo oggi sul mangiare insetti o serpenti ?? E chi aveva mai visto dal vivo a 16-17 anni una Giapponese vera ?? 

Non credo di mentire quando dico che qualcosa, della mia grande passione per questo mondo dei viaggi , sia cominciata qui, e mi dispiace che altri ragazzi non riproveranno queste emozioni in futuro e dovranno limitarsi all’online, perché credo sia molto importante interagire, vedere, parlare, scoprire la simpatia e la gentilezza di una persona che proviene da altri paesi e che può apparirti “diversa” ma ti lascia un buon ricordo, piuttosto che vederla in modo impersonale sul monitor  di un pc senza emozioni.

In ogni caso non possiamo fare altro che cercare di goderci le cose interessanti di questa BIT 2020, salvando quello che è rimasto e chi, nel mondo del turismo ha ancora bisogno di farsi conoscere al pubblico. Partiamo col dire che questa edizione era divisa su due livelli, dedicati rispettivamente quello superiore alle nazioni e regioni Europee ed ExtraEuropee, e quello inferiore alle regioni Italiane.

Se prendiamo in esame il padiglione con le nazioni europee, è impossibile ignorare il fatto che tutte quelle nazione che ci si aspetta di trovare parlando di turismo, le grandi e importanti nazioni europee, in realtà erano assenti. Tutti i giorni, per 8-9 mesi all’anno come minimo, siamo bombardati di offerte, inviti, foto, messaggi quasi subliminali per “Le Grandi Capitali europee” come Madrid, Parigi, Berlino, Londra, Amsterdam, Vienna solo per citare le più famose, o le altre città tipo Barcellona, Monaco di Baviera o Porto. Si può pensare che in una fiera internazionale del turismo manchi anche solo una di queste città o relativa nazione??

In realtà si… mancavano TUTTE !!!  Niente Francia, niente Germania, Austria, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Svizzera, Norvegia, Danimarca ecc solo per citarne alcune.

Il motivo?? Non credo di sbagliare, se dico che a queste nazioni che vivono di “fama” acquisita col tempo di diritto, non convenga presentarsi a una fiera del settore per tirare a se qualche migliaio di turisti in più, a fronte di notevoli spese da sostenere e che quindi il gioco non valga più la candela.

A chi quindi conviene questa fiera?? Semplice, a chi sta emergendo (vedi l’Albania, la Georgia o l’Armenia), a chi ha bisogno di farsi conoscere da ancora più mercato (come la Croazia, la Romania o l’Ucraina) , e da chi, ha un diretto concorrente che si presenta e un gran quantitativo di mare, quindi anche di strutture da riempire e non è mai piena abbastanza (come la Grecia con tutte le isole e la zona della Calcidica, o la Spagna con l’Andalusia, le Baleari e le Canarie).

Aggiungiamoci poi qualche altra nazione dell’est Europa più l’Azerbaijan, Israele, Palestina, Giordania, Egitto, Algeria, Tunisia e Marocco, che sono un po tutte in concorrenza tra loro, e le nazioni “vicine” sono al completo. Per quanto riguarda invece le nazioni decisamente più ExtraEuropee, vale lo stesso discorso di prima ovvero, isole, arcipelaghi o località sempre a caccia di turisti (tipo Cuba, Giappone, India, o Mauritius)

Importante è stato anche scoprire che la fiera si è ridotte a solo 3 giorni di apertura, di cui solo Domenica, per il pubblico mentre le giornate di Lunedì e di Martedì sono state riservate agli addetti ai lavori. Nel padiglione dedicato all’Italia invece, le regioni presenti erano soprattutto le grandi regioni del sud, come Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, la città di Roma, più qualche grande regione del nord come l’Emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia e poco più.

Non posso non citare lo stand della città di Napoli, dove ho avuto il piacere di vedere all’opera e successivamente anche conoscere personalmente, il grande artista JORIT, realizzatore dei più importanti murales di napoli e non solo. Autore tra gli altri dei ritratti di Maradona e di Che Guevara a San Giovanni a Teduccio, di San Gennaro a Forcella, di Pasolini a Scampia, di martin Luter King nel quartiere barra di Napoli est, o ancora quello di Ahed Tamimi l’attivista palestinese 17enne, realizzato sul muro di separazione tra Israele e Territori Palestinesi nei pressi di Betlemme, che costò a Jorit l’arresto in Israele e la successiva espulsione.

Personalmente, ho dedicato la gran parte del mio tempo, alla parte di fiera riguardante l’Europa e il Mondo, perché i miei viaggi si svolgono soprattutto all’estero. Ho trovato molto utile il tempo speso negli stand di Israele, della Giordania, del Marocco, e dell’Egitto scambiando con gli addetti, impressioni dei miei soggiorni da loro e chiedendo consigli su cosa aggiungere al prossimo giro.

Molto utile è stato anche trovare lo stand dell’Albania, con cartine, guide alle città costiere della nazione, fascicoli vari e consigli e tre ragazze molto gentili ed esaustive nel fornire informazioni, visto che dovrò organizzare un viaggio da loro nel mese di Maggio. Stesso discorso vale per lo stand di Armenia e Georgia, paesi che visiterò dal 20 Marzo al 2 Aprile, insieme al vicino Azerbaijan, che però ha pessimi rapporti soprattutto con l’Armenia con cui confina, ma con cui non ha nessuna frontiera, nessun volo, niente di niente che metta i due paesi in contatto tra loro.

Per quanto riguarda il food, a mio avviso uno degli argomenti principali di un viaggio, erano presenti anche diversi chioschi con specialità tipiche di diversi paesi e nei vari stand c’erano in mostra molte pietanze o bevande simbolo di quella nazione, come il tè per l’Egitto e il Marocco, i dolci al cocco di Mauritius e Cuba, il Cous Cous di pesce in Sicilia e questi splendidi Cedri con vicino le cipolle rosse di Tropea in Calabria.

In sostanza, si può dire che a mio avviso questa fiera mi è servita soprattutto per scoprire quelle sono le nuove mete del turismo emergente, raccogliere informazioni, consigli, materiale come cartine e guide e passare una giornata immerso nel mondo che tanto amo, con persone provenienti da tutto il mondo.

Sinceramente, in conclusione, devo ammettere che è stata un’edizione molto in linea con quelli che vogliono essere i miei viaggi, quando posso dedicarmi a nuove località, perché amo visitare paesi e città, fuori dal consueto flutto dei turisti di massa e ho potuto caricarmi di informazioni su di loro, difficili da trovare persino su internet, come per esempio la guida e la mappa di  Erevan oppure di Tbilisi.

Torno a casa in ogni modo decisamente soddisfatto dalla bella giornata trascorsa, dalle tante chiacchierate fatte nei vari stand, dall’aver conosciuto di persona il grande artista napoletano Jorit e dalle emozioni provate passeggiando per la fiera. Mmi auguro che queste manifestazioni possano continuare a vivere e, se vi capita, mi auguro di potervi trovare l’anno prossimo nella nuova edizione 2021.

Buona giornata amici, e buoni incredibili viaggi a tutti