Ultimo giorno di luglio e terzo giorno di viaggio in Islanda con la sveglia, che questa mattina suona un po’ più tardi del solito, perché non ho ancora nulla di concreto in programma. Le escursioni che avevo intenzione di fare qui in città e nelle zone limitrofe, le ho prenotate per le giornate del 02 Agosto nella penisola Snaefellsnes, del 03 Agosto nel Islanda del sud fino a Vík í Myrdal e 04 Agosto lungo le mete del Golden Circle.
Mentre mi preparo, mi lavo i denti, mi vesto e sono quasi pronto per uscire, rientra in camera Antonio che è salito un attimo a chiedere delle informazioni alla reception. Mi dice che ha intenzione di andare in fondo alla lunga strada dell’ostello, per vedere un negozio di dolciumi, cioccolato, caramelle e altri alimenti made in Iceland, che ha intenzione di comprare per poi regalare come souvenir agli amici.
Mentre chiacchieriamo, gli chiedo qual è il suo programma della giornata, visto che Maddalena questa mattina, è uscita presto per un’escursione e non rientrerà fino a tarda serata. Lui, mi dice che dopo il negozio, tornerà in ostello a portare gli acquisti ed entro mezzogiorno dovrà recarsi al porto per l’escursione di avvistamento balene al largo dell’Islanda che ha prenotato nella giornata di ieri. Saputo che io non ho nulla in programma, mi invita a unirmi a lui nell’escursione di oggi ed è così, che prima lo accompagno fino al negozio e poi andiamo al porto, sperando che ci siano ancora posti disponibili. In meno di 10 minuti siamo al negozio, facciamo qualche acquisto, ci fermiamo in un altro negozio non lontano per acquistare due o tre cose che ancora gli mancano e infine, quando l’orologio indica le 11:10 della mattina siamo nuovamente di ritorno in ostello. Alle 11:30 infine, siamo pronti per avviarci al porto per il Whale Watching.
Antonio, mentre usciamo dall’ostello, mi dice che la partenza della barca è prevista per le ore 13:00, quindi abbiamo il tempo di passare per la piazzetta, dove si trovano i chioschi degli hot dog, per mangiare qualcosa, considerando che non saremo di ritorno prima delle 16 /16:30. Sono molto gustosi e buoni, ma non sono molto grandi, quindi ne servono almeno un paio, per essere soddisfatti e aggiungendo anche una Coca-Cola intorno alle ore 12:05 siamo di nuovo in cammino verso l’ormai vicinissimo porto di Reykjavik. La giornata non è certo delle migliori, scende una leggera pioggerellina accompagnata da un venticello freddo e forse, un po’ per questo o forse un po’ per il fatto che i turisti non sono molti, trovo posto anche senza aver prenotato e posso unirmi al gruppo per l’escursione.
Fatto il biglietto e salito sulla prima delle due barche ormeggiate in porto, entrambe della compagnia Elding, visitiamo il piccolo museo e il negozio di souvenir prima che un membro dell’equipaggio ci spieghi le norme di sicurezza, quale sarà il programma della giornata e ci apra il passaggio che ci permette di salire a bordo della seconda imbarcazione con la quale alle 13:00, partiamo con destinazione area marina protetta. Non serve molto, per capire che sarà un pomeriggio impegnativo, visto che poco fuori dal porto, quello che prima era un leggero venticello, ora sta ingrossando il mare e facendo ballare notevolmente sia l’imbarcazione e sia noi che ci stiamo sopra. Serve poco più di un’ora di navigazione e alle 14:15, giungiamo al punto in cui cominciamo ad essere affiancati da un divertito gruppo di delfini, che non perde occasione per passare sotto di noi, per saltare fuori dall’acqua e per mostrare la loro presenza.
Questa è la zona X, del nostro tour di oggi, ma io come diversi altri passeggeri, a causa dei violenti movimenti dell’imbarcazione dovuti al maltempo, ho già dato di stomaco un paio di volte. Non ho però abbandonato il cellulare, con cui continuo a registrare video e scattare foto come se nulla fosse, aggrappato alla balaustra della barca. Non ho intenzione di perdermi questo spettacolo per uno stupido mal di mare, quindi mi organizzo al meglio perché quest’ultimo faccia il suo corso senza infastidirmi più di quel tanto. Attrezzato con sacchetti distribuiti dall’equipaggio, mi diverto comunque, guardando lo spettacolo davanti a noi, mentre il comandante cambia rotta passando e ripassando più volte, sopra un grosso branco di piccoli pesci, che ha attirato centinaia di uccelli e gli stessi delfini. Qui sotto, da qualche parte, ci sono sicuramente anche le orche, le foche e le grosse balene che stiamo cercando.
A un certo punto, distante circa 150 m a dritta, appare il grande dorso e la pinna di un animale che non è un delfino, ma neanche una balena e tantomeno un’orca, che non riusciamo a identificare, ma che sarà sicuramente uno degli altri possibili avvistamenti che si possono fare in queste acque. Poco dopo, proprio sotto a dove mi trovo, nell’acqua scossa dalle onde, arriva e si poggia, un esemplare di Pulcinella di mare, che posso finalmente vedere coi miei occhi dal vivo. La mia prima Pulcinella, un incontro che non scorderò mai. Tanti sono ancora i delfini, altri grossi animali appaiono in lontananza ma non riusciamo a essere più fortunati di così, probabilmente per colpa del mare che oggi, non è calmo e quindi non dei migliori, per questo tipo di avvistamento.
Considerando che l’escursione viene venduta con una durata di tre ore è chiaro che a questo punto il capitano, non possa far altro che invertire la rotta, per dirigersi nuovamente verso il porto di Reykjavik, dove dopo un’altra ora di mare mosso, giungiamo intorno alle 16:20. Ad attenderci al nostro arrivo, troviamo una pioggia fitta e una temperatura decisamente più bassa, di quella che abbiamo lasciato solo qualche ora fa. Una volta salutato e ringraziato il personale di Elding e alcuni passeggeri con cui abbiamo fatto amicizia a bordo dell’imbarcazione, ci dirigiamo a passo svelto verso l’hotel. Non ho mai avuto freddo qui in Islanda come ora e mai come adesso non vedo l’ora di entrare in doccia e scaldarmi sotto l’acqua calda.
Lascio spazio prima ad Antonio, che deve cambiarsi e prepararsi in fretta, perché in serata ha il volo di ritorno verso casa e prima delle 17 deve avviarsi a piedi verso il terminal degli autobus e infine verso Keflavik, l’aeroporto a 50 minuti da Reykjavik da dove partono tutti i voli diretti all’estero. Alle 16:50 infatti, lo saluto, lo ringrazio per la compagnia e per i bei momenti passati insieme, mentre carico del suo bagaglio esce dalla stanza diretto a casa. Io, a questo punto, resto con una stanza d’ostello vuota e tutta per me, dove mi concedo la meritata doccia calda. Rigenerato, riscaldato e un pochino rifocillato dall’acqua islandese, mi asciugo, mi vesto e mi distendo sul letto puntando la sveglia per le ore 19:30, in modo da poter dormire almeno un pochino prima di uscire a cena.
Passa come un lampo il tempo quando ti diverti e quando ti riposi, così in un lampo da quando mi sono sdraiato, suona la sveglia, in modo che possa prepararmi per uscire. Non ho ancora una fame tale da andare al ristorante, ho più che altro un languorino e voglia di bere una birra fresca. Arrivato nella solita piazzetta coi i chioschi dei panini dove già ci eravamo fermati oggi, prendo un hot dog e lo mangio mentre mi reco al pub conosciuto grazie ad Antonio, dove ci sono un’infinita serie di birre particolari e prodotte in Islanda e dove posso passare del tempo tranquillo a sistemare le foto, inviare qualche messaggio, postare qualcosa su Facebook e pensare alla cena.
Intorno alle 21, chiamo Maddalena che è appena rientrata dall’escursione di oggi e tra poco salirà nella sala comune dell’ostello a sistemare il programma per i prossimi giorni. Finisco la seconda birra, pago il conto e torno anche io in ostello, tanto per andare a cena ci devo passare davanti. Salgo al 4° piano, mi faccio raccontare un po quello che ha visto e dove è stata e ci scambiamo consigli sui prossimi giorni. La metto al corrente delle escursioni che ho prenotato io e una mezz’oretta più tardi, visto che non se la sente di uscire a cena perché molto stanca e provata dal viaggio, la saluto e vado a cena. E’ da questo pomeriggio che ho voglia di mangiare il “Piatto del pescatore”, che ho mangiato varie volte questo inverno e che una volta ho già ordinato al 101 Reykjavik, il locale di fronte all’ostello, in questo secondo viaggio.
Questo piatto, il Plokkfiskur, è formato da un impasto di pesce Haddock con cipolle, patate, latte, burro, sale e pepe, accompagnato da qualche fetta di pane nero tipico islandese ed è buonissimo soprattutto per chi come me, ama il pesce e tutti i piatti fatti con il merluzzo, il baccalà, lo stoccafisso e pesci simili. La porzione era generosa, il prezzo contenuto rispetto ad altri locali, quindi il 101 Reykjavik andrà benissimo anche per la cena di questa sera. Finito di cenare, faccio una passeggiata fino alla chiesa Hallgrímskirkja in fondo alla via e ritorno dalla via pedonale Laugavegur, quando ormai tutti i ristoranti stanno chiudendo, i negozi sono già chiusi da un po e i pub chiuderanno tra non molto.
Sono circa le 22 quando rientro in hotel e trovo Maddalena ancora alle prese con le prenotazioni, la lettura di alcuni articoli e l’organizzazione dei prossimi giorni. Vista l’ora decide che per oggi può bastare e mi chiede se ho voglia di fare una passeggiata e accompagnarla in fondo alla via, giusto il tempo di comprare qualcosa da mangiare al supermercato e fumare una sigaretta. Perché no, in fondo sono ancora le 22:20 e dopo il pisolino alle 18, non ho per niente sonno e non mi va di tornare in stanza, visto che stanotte sarò pure da solo. Andiamo al supermercato, guardiamo un po le vetrine e mentre stiamo tornando incontriamo tre ragazzi che lei ha conosciuto oggi durante l’escursione e che sono italiani. Uno di loro è romano, uno è di Milano, mentre il terzo è per metà islandese e per metà australiano ma ha vissuto con la madre molto anche in Italia.
Tempo di fare due chiacchiere, salutarci e siamo di nuovo in cammino verso il vicino ostello, quando sono ormai le 23:30. Maddalena va in camera sua a mangiare le poche cose che ha preso, io vado nella mia a scrivere quello che mi servirà poi per il post del blog e ci diamo appuntamento a domani sera, perché se io sono ancora qui in città, lei ha un altro programma che prevede un giro abbastanza lungo fuori da Reykjavik. Finito di sistemare gli appunti sull’Ipad e le foto nel cellulare, spengo la luce e punto la sveglia per le 9 di domattina, perché ho intenzione di andare al punto di informazione turistica a cercare spunti su cosa fare.
Vi ringrazio per aver seguito anche questa mia giornata e vi invito come sempre a tornare per i prossimi post che metterò a breve sia sul sito che sulla pagina Facebook dedicata a travelxxl. Domani sarà l’ultimo giorno in città prima dei tre grandi tour in giornata da Reykjavik, che vi consiglio di seguire e di fare se capitate in città. Per il momento però vi saluto e vi auguro Buona Giornata.