Quando si prepara l’anteprima di un viaggio, è perché è quasi giunta l’ora di partire e per me, stavolta, ancora più delle altre volte, è un piacere e una gioia, perché si torna in uno dei paesi che più ho amato e amo tra quelli che ho visitato, per via delle tantissime emozioni e i ricordi incredibili che mi ha regalato. Sto parlando dell’Islanda e di Reykjavik, dove venni da fine febbraio ai primi di Marzo, 4 giorni prima che iniziassero a chiudere i confini tra le regioni e iniziasse ufficialmente il lock down per il Corona Virus.
Pochi giorni prima, riuscii a vedere per ben 2 volte, quello che è considerato come lo spettacolo naturale più bello e incredibile del mondo, l’Aurora Boreale. Pochi giorni dopo invece, tutto il mondo sarebbe stato bloccato e murato in casa da un killer, che ha suonato a tante famiglie, privandole degli affetti più cari. Per molti furono i nonni, per altri i genitori e per altri ancora, i figli.
A Maggio, quando ancora non si sapeva come sarebbe andata a finire la situazione Covid con le varie misure di restrizione, la compagnia aerea ungherese low cost Wizz Air, mentre altre compagnie tiravano i remi in barca, decideva di investire massicciamente nel nostro paese e oggi, 26 Luglio 2020, è passata dalle 7 rotte che aveva al 1° Gennaio da Milano Malpensa, a oltre 40. Tra queste è stata inserita anche Reykjavik.
Normalmente, per effettuare questa tratta dall’Italia, erano necessari oltre 400/500 euro, facendo uno scalo sia all’andata che al ritorno, oppure prendere un volo diretto a prezzi più alti anche del doppio. Io invece, acquistai i biglietti a una cifra di poco sotto i 100 euro con bagaglio a mano, zainetto supplementare e accesso prioritario all’imbarco. Ora, mancano 3 giorni alla partenza e non ci sono notizie di cancellazioni da parte della compagnia aerea come succede con tante altre, quindi spero che sia confermato e si riesca a partire.
La compagnia aerea tra l’altro, mi ha informato tramite mail di una cosa che avevo già letto sul sito della Farnesina “Viaggiare Sicuri”, ovvero del fatto che l’Islanda, per contrastare il virus ed impedire che si propaghi nel paese, monitora e sottopone tutti i passeggeri in arrivo, al tampone, direttamente all’aeroporto e limitando i movimenti dei turisti che non hanno ancora ricevuto l’esito dell’esame, che per quanto riguarda chi atterra a Keflavik, viene spedito circa 12 ore dopo essersi sottoposti al tampone.
In più, è necessario pagare personalmente l’esame, con uno sconto se viene fatto da casa al momento della compilazione dei moduli di controllo. Se si paga online infatti, il prezzo è di 9000 Isk, (circa 57 euro), che passano a 11.000 se si paga in aeroporto (circa 70 euro). Se non si gradisce il tampone, basta compilare il modulo con i dati del luogo del soggiorno sull’isola, dove si vuole passare il tempo della quarantena obbligatoria di 15 giorni. Io scelgo di pagare da casa le 9000 corone e in 2 minuti mi arriva via mail un file, con un codice a barre che devo stampare e portare con me in Islanda.
Il motivo per cui ho deciso di tornare dopo così poco tempo, è per via del fatto che in Islanda si sta bene, si rigenera l’animo, lo spirito e si rilassa la mente con le sue incredibile bellezze naturali. In Islanda infatti, esiste una sola grande attrice che muove i fili delle cose e delle persone e si chiama Natura. Là, tutto dipende da lei e tutto ciò che l’isola offre è grazie a lei. Le cascate, i vulcani, i ghiacciai, l’Aurora Boreale, i Geyser, le spiagge di sabbia nera, le balene, le foche e tante altre cose.
In più, quando andai a fine Febbraio, la neve e il ghiaccio ricoprivano tutto e il freddo era davvero pungente con temperature che andavano da -9°c a -12°c , mentre ora dovrebbero esserci i campi verdi, i fiori, le giornate lunghe e almeno da +9°c a +13°. Magari mi sbaglio, ma l’idea che ho in testa, è che gli stessi luoghi, visitati con la neve e visitati con i prati verdi, siano due esperienze completamente diverse che meritano di essere fatte entrambe.
Sicuramente, una volta arrivato in Islanda, cercherò di ripetere i due tour organizzati, della durata di un’intera giornata, che ho già fatto questo inverno con tanta neve ovunque. Il primo tour, si concentrava nel sud del paese, fino ad arrivare al piccolo villaggio di pescatori di Vík ì Myrdal con soste alla cascata Skógarfoss, alla spiaggia di sabbia nera Reynisfjara, alla cascata Seljalandsfoss e sul ghiacciaio Sólheimajökull.
Il secondo tour invece, percorreva la cosiddetta “Golden Circle” o cerchio d’oro e prevede soste nelle 4 attrazioni più classiche da Reykjavik ovvero, il Parco Nazionale di Thingvellir, la cascata Gullfoss, l’area geotermale di Geysir e il bagno alla Secret Lagoon, una piscina di acqua calda geotermale all’aperto, che può arrivare fino a 40º/42º anche quando la temperatura esterna tocca i -15º come quando andai io a febbraio.
Oltre a queste, vorrei riuscire a fare altre 3 cose che per un motivo o per un altro non ho potuto fare nel primo viaggio. Innanzitutto, vorrei andare a visitare la penisola che si trova a ovest dell’Islanda, ma a nord rispetto a Reykjavik e che si chiama Snaefellsnes. Tutta quest’area infatti, è la protagonista di una delle escursioni più lunghe in termine di tempo, di chilometri e di attrazioni naturali da esplorare, tra tutte quelle che si possono scegliere partendo dal capoluogo islandese e tornando in giornata.
Io, questo inverno, non riuscii a fare questo viaggio, perché quando mi informai per prenotare, era ormai tardi e la prima data disponibile era successiva alla data del mio ritorno in Italia. Questa volta invece, ho intenzione di prenotarla subito appena arrivo in ostello, chiedendo ai ragazzi della reception un consiglio su qual è la compagnia a cui si affiderebbero loro.
Come seconda cosa, vorrei trovare una compagnia che organizzi uscite in mare di qualche ora, per provare ad avvistare qualcuno tra i tantissimi animali marini che popolano questi mari in estate e tra tutti le balene, le orche e i delfini. Nei mesi passati, ricordo di avere escluso la possibilità di cercare se vi fossero questi tour, perché avevo letto da qualche parte che in queste acque così vicine alla costa, si spingono solo nei mesi più caldi e quindi, da Giugno in avanti. In più si sa, in mare aperto tira spesso vento e fa molto freddo, quindi non è un’escursione consigliabile quando già in città, si toccano i 12 o 13 gradi sotto lo zero.
L’ultima cosa, ma non certo meno importante, considerando che mi ero riempito lo zaino con souvenir, maglietta, peluche, statuine, cartoline e oggetti vari che le raffiguravano, sarebbe quella di riuscire ad avvistare almeno una Pulcinella di Mare, quell’uccellino tanto simpatico e dolce, che in Islanda chiamano Puffin. Anche loro, come le balene, non si riescono a vedere in inverno, salvo casi molto rari di esemplari solitari e stabili, perché sono animali che vivono sostanzialmente sempre in mare aperto e raggiungono le coste solo nei periodi estivi, per nidificare tra le rocce e i muschi delle alte scogliere a strapiombo sull’oceano.
Queste sono solo alcune delle cose per cui ho deciso di tornare in questa nazione bellissima e infinitamente affascinante che è l’Islanda e che proverò a fare in questa settimana, sperando che il meteo decida di cambiare, visto che su diversi siti e applicazioni risultano su Reykjavik, ben 12 giorni di pioggia consecutivi e temperature tra i 9 e i 13 gradi.
Anche se fosse così, comunque, non mi spaventerei, perché dopo il freddo invernale, la tanta neve, il tanto ghiaccio, le bufere e il freddo a volte davvero terribile dell’inverno, non sarà certo la pioggia a frapporsi tra me e la visione di queste incredibili bellezze naturali. Anche l’aspetto gastronomico poi, ha la sua bella fetta di importanza in questi luoghi, soprattutto per i miei gusti, ma di questo ve ne parlerò di volta in volta durante il viaggio.
Nei prossimi giorni, come sapete se siete abituati a seguire le mie avventure, troverete i resoconti dettagliati delle mie giornate, con luoghi visitati, persone incontrate, curiosità, aneddoti e tanto altro, in modo da aiutarvi a capire meglio questi luoghi, passare qualche momento di svago che possa distrarre dai problemi di tutti i giorni e perché no, che possa permettere a chi non può viaggiare fisicamente, di farlo almeno con la fantasia.
In più, vi ricordo che se volete organizzare un viaggio, ma non sapete cosa fare, dove andare, cosa vedere e soprattutto avete bisogno di in programma dettagliato e organizzato o se addirittura volete essere accompagnati, non dovete far altro che scrivermi, chiamarmi o mandarmi una mail e sarò lieto di soddisfare le vostre richieste. Vi ricordo anche la pagina Facebook ufficiale di Travelxxl, dove troverete tante informazioni, post e foto pubblicate in tempo reale.
Grazie e a presto per la partenza verso l’Islanda.