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3° GIORNO di Brodarica e Zaboric - Travel XXL

Ieri sera, prima di salutarci, eravamo rimasti d’accordo che io, Carlo e Paola ci saremmo incontrati a Zaboric, in spiaggia, perché volevamo dedicare qualche ora al mare e al sole, prima di andare insieme a visitare l’Isola di Krapanj. Invece, quando sono da poco passate le 8, mi chiama Paola per chiedermi se ho voglia di anticipare a oggi la visita a Zara che volevamo fare nei giorni seguenti, perché fuori, la giornata, è partita col sole che non si è presentato, lasciando spazio a nuvole e aria fresca. Saltata dunque la spiaggia e il mare, si apre l’opportunità forse ancora migliore, di passare una giornata o almeno una grande parte di essa, in una bella e grande città, senza l’afa e il caldo che abbiamo sopportato ieri nel visitare Spalato e Trogir. Tempo di vestirmi, uscire di casa e fare qualche centinaio di metri che mi separano dal punto di incontro con Carlo che arriva in auto da Zaboric e siamo per strada.

Zara è una città che si trova a nord rispetto a dove ci troviamo noi e per l’esattezza circa 85 km che si possono percorrere tramite l’autostrada, oppure tramite una bella strada litoranea, molto particolare e paesaggisticamente meravigliosa. Noi, prendiamo quest’ultima per l’andata, mentre faremo l’autostrada, molto più libera e scorrevole al ritorno. Giunti in città, andiamo a posteggiare l’auto nel parcheggio di Zara Marina, un porticciolo turistico molto importante per la città, perché offre un rifugio sicuro e protetto dal vento, a oltre 300 imbarcazioni negli ormeggi in mare, oltre ad offrirne altri 200 sulla terraferma, con in più un’attrezzatura composta da carrucole e rampa di scarico automatica, oltre poi a un centro riparazioni e un punto vendita di pezzi di ricambio. Una volta lasciata l’auto e usciti dal parcheggio, abbiamo meno di 900 metri, quasi tutti sul canale marittimo da percorrere, prima di poter attraversare il ponte pedonale che ci fa arrivare alla porta di accesso alla città. Lungo il tragitto, ne approfittiamo per fare colazione con caffè, cappuccini, spremute d’arancia e una fetta di strudel alla crema di formaggio tipica locale. 

        

Il centro storico di Zara, si trova su una penisola staccata dal resto della città moderna ed è contornata da mura. Arrivati alla fine del ponte, ci troviamo di fronte la porta della città, che una volta attraversata tramite la Via Barakovi, ci permette di  giungere velocemente nella prima bella piazza della città, Narodni Trg, dove si trova la Loggia cittadina, la bellissima Torre dell’Orologio della Chiesa di San Lorenzo e il palazzo del Municipio. Alcune foto sono d’obbligo, vista la bellezza degli edifici e proprio da qui, rivolgendosi verso la via Siroka che ci apprestiamo a imboccare, appare proprio al centro il campanile della Cattedrale di Sant’Anastasia, simbolo della città. La via, non è lunga, ma è piena di tutti i più grandi marchi di moda e abbigliamento mondiali. In un attimo, siamo in uno dei luoghi più belli e ricchi di storia dell’intera Croazia,  con il Foro Romano, la chiesa di San Donato, la torre e la Cattedrale di Sant’Anastasia, il Museo Archeologico di Zara, la Chiesa di Santa Maria, la Chiesa del Profeta Elia, un’antica colonna romana ancora in piedi e i resti archeologici della piazza della città vecchia. Insomma, un luogo magnifico!!

Una volta arrivati sul molo opposto rispetto a quello da cui siamo entrati chiamato Riva, prendiamo a destra, fino ad arrivare alle due attrazioni più particolari di Zara, che sono l’Organo Marino, che già da qui inizia a sentirsi e il Saluto al sole, che probabilmente oggi non verrà azionato, visto il tempo incerto che, una volta giunti qui, diventa anche piovoso. L’organo marino è un’opera che è stata installata nel 2005 e funziona grazie al moto ondoso del mare. L’acqua entra in una struttura posta sotto la pavimentazione simile a una scalinata degradante, formata da 35 canne, simili a quelli di un organo, con diverse inclinazioni, che grazie al moto ondoso, producono suoni di accordi e tonalità diverse che escono da 35 rispettivi fori, posti nella pavimentazione. Quest’opera è unica al Mondo. Affianco ad essa sono stati posti dei pannelli solari, che al tramonto danno vita a un incantevole gioco di luci che si sposa perfettamente con il ritmo dato dal mare attraverso l’organo marino. Molti turisti, ogni sera al tramonto, si ritrovano in questo punto della città, per assistere e partecipare a questo straordinario appuntamento.

Come dicevo, una leggera pioggerellina, ha deciso di accompagnarci per una mezz’oretta attraverso le vie interne della città, fino a giungere alla Porta del Mare, dove svoltiamo a destra, per attraversare il caratteristico mercato di frutta e verdura. Proseguendo ancora oltre, in poco più di cinque minuti, giungiamo in Piazza Zoranic, che è conosciuta soprattutto perché qui, si trova la Torre del Capitano, il grande parco Regina Madijevka, la piazzetta dei 5 Pozzi e la grande Porta Terraferma.  Con quest’ultima zona di città, possiamo dire di avere visitato tutto quello che di importante e famoso ha Zara, da offrire ai turisti, all’interno del suo centro storico. A questo punto, molto contento e soddisfatto della bellissima esperienza qui a Zara, ci avviamo verso la macchina, pronti per andare a fare due passi all’interno del grande centro commerciale che si trova poco fuori città, sulla strada che porta a imboccare l’autostrada. Qui, si trovano tantissimi negozi di ogni genere come in Italia, ma con prezzi un pochino più bassi, un supermercato dove ne approfitto per acquistare una bottiglia d’acqua e diversi fast food internazionali e locali dove poter mangiare qualcosa. Dopo un’oretta circa di passeggio, un paio di scarpe acquistate e uno zainetto, torniamo in viaggio verso Brodarica e Zaboric.

Quando, restando in autostrada, giungiamo nei pressi di Sibenik, Carlo mette la freccia ed entra in un parcheggio dove si trova la famosa statua della Madonna col bambino, anche conosciuta come Nostra Signora dei Viaggi. L’autostrada che stiamo percorrendo, è la Zagabria-Spalato e qui all’interno del parco di Krka, si trova questa statua della Madonna alta circa 3,5 mt del peso di 8 tonnellate, tutta in marmo bianco e proprio di fronte a lei, c’è un fantastico panorama con una scogliera a strapiombo su una parte di mare che rientra in un bacino. Ci fermiamo per una quindicina di minuti a scattare foto e a dire qualche preghiera, prima di rientrare a casa. Sono quasi le 17 quando ci salutiamo d’accordo di ritrovarci verso le 20:45, per andare a cena in un bellissimo ristorante della zona, famoso per la preparazione del tipico maialino alla griglia, buonissimo e molto simile a quello che preparano in Sardegna. 

Ho una gran voglia di andare a casa a fare una doccia rinfrescante e rigenerante, ma allo stesso tempo ho anche un certo languore che mi accompagna da qualche ora. La cosa migliore , è quella di entrare nuovamente al ristorante che ho visitato ieri sera, l’Oli, dove ordino una porzione di calamari fritti con patatine, accompagnati da un ottima birra media alla spina locale. Sono circa le 18 quando finalmente mi dirigo verso casa, faccio una doccia e sono pronto a uscire nuovamente per dare un’occhiata al paesino che mi ospita, nell’attesa che si faccia l’ora per andare a cena con Carlo e Paola al ristorante Torcida, che risulta essere nel comune di Sibenik, ma che in realtà è molto più vicino a noi.      

Poco dopo le 19 quindi, lascio il mio appartamento e prendendo la strada che scende verso il mare, giungo al porticciolo dove alcuni anziani stanno chiacchierando su una panchina. Alcuni pescatori invece, stanno preparando l’imbarcazione con le reti per andare a pesca, mentre il sole sta tramontando all’orizzonte, proprio dietro all’isola di Krapanj. Mi siedo anch’io su una panchina al porto per godermi l’atmosfera fino alle 20:40, quando risalgo fino al punto fissato per l’incontro alle 20:45 per andare a cena. Ci vogliono circa 10 minuti di strada seguendo il navigatore, prima di giungere al ristorante, che troviamo alla nostra sinistra, preceduto da un parcheggio che crediamo essere quello riservato ai clienti, ma che in realtà, è un parcheggio secondario, dove di solito parcheggia il personale. Quello per i clienti, in teoria, sarebbe quello che si trova una volta oltrepassato l’ingresso al ristorante.

Poco male, anzi meglio, perché dal punto in cui abbiamo parcheggiato, siamo costretti a passare davanti alla zona delle braci, dove le carni di maiale e agnello stanno girando per essere cotte a puntino. Proprio affianco, c’è anche un ragazzo che sta preparando le pagnotte di pane cotte nel forno, al momento dell’ordinazione in sala. Qui, ne approfittiamo per assistere alcuni minuti alla lavorazione della carne e alla preparazione e cottura del pane, prima di entrare all’interno del locale, in cui nel pomeriggio, avevamo chiesto di riservarci un tavolo per le 21. Il menù è molto ricco, soprattutto di pesce, vista la zona, ma anche della carne alla griglia di maiale, pecora e agnello, che un po tutti preparano da queste parti come specialità croata, anche in versione d’asporto. Noi siamo venuti con lo specifico intento di mangiare il maialino e quindi potendolo ordinare a peso, procediamo con l’ordinazione di circa 300 gr a testa per Carlo e Paola e di circa mezzo chilo per me.  Ci vengono serviti cotti alla perfezione, con una crosticina croccante e il poco grasso che si scioglie in bocca, insieme ad abbondanti e squisite patate al forno cotte probabilmente con il sughetto sprigionato dal maialino.   

Finito di mangiare, solo io, gradisco un dolce e su consiglio del cameriere, prendo quello che  sembra tanto un budino fatto in casa, molto buono e piacevole, seguito da caffè per tutti e digestivi offerti dal ristorante, prima di dirigerci insieme a pagare una cifra che in Italia, non sarebbe bastata nemmeno per due. Qui tra una cose l’altra ci fermiamo per oltre mezz’ora a chiacchierare con un simpatico cameriere, forse  responsabile di sala, di calcio croato, dei postumi della guerra che lui ricorda bene perché aveva una decina di anni quando è scoppiata e infine sulle belle città che circondano Sibenik e i nostri paesi di Brodarica e Zaboric. Quando manca poco a mezzanotte lo salutiamo e ci avviamo verso casa. Arrivati al punto dove abitualmente mi faccio lasciare in modo che Carlo sia comodo per girare e tornare a casa, decido di entrare al bar  del ristorante Oli, dove il proprietario, che sta chiacchierando e bevendo insieme ad alcuni camerieri e altri membri dello staff alla fine del servizio, insiste perché mi sieda con loro e perché beva una birra media offerta da lui. Il problema sorge quando finita la prima, decide di offrirmene un’altra, dicendo che ormai sono di famiglia. Finita anche la seconda media, proprio come succedeva a scuola, arriva puntuale anche la terza media offerta sempre da lui. Il morale della favola è che quando mancano circa10 minuti alle 2 di notte, finita anche la terza media,  riesco a salutare tutti e ad andare a dormire prima che si parta con le superiori !!            

Per fortuna, reggo molto bene l’alcool, tanto da non essermi praticamente mai ubriacato davvero in vita mia. Tranquillo e dissetato, arrivo a casa, inizio a scrivere questo articolo e dopo non molto, mi metto a dormire. Domani sarà un nuovo giorno e l’idea è quella di fare ciò che non ho potuto fare oggi, cioè raggiungere Zaboric facendo una passeggiata di quasi 5 km a piedi da casa mia, per visitarla, fare qualche foto e stare almeno un pochino in spiaggia . Nel frattempo, vi ringrazio per aver letto anche questa terza  giornata del mio viaggio in Croazia e vi do appuntamento a domani per una nuova e avventurosa giornata.

Buona Notte e ancora grazie.